AGI - Nella foto di gruppo delle finaliste di Miss Giappone, in effetti, qualcosa salta all'occhio. La reginetta di bellezza del Sol Levante, al centro dell'immagine, svetta sulle altre di buoni dieci centimetri, ma soprattutto non ha gli occhi a mandorla né la pelle di porcellana che contraddistingue le bellezze giapponesi. Anzi, non sembra proprio giapponese. Perché, a ben guardare, non lo è. La scelta di Carolina Shiino, naturalizzata giapponese di genitori ucraini, come vincitrice di Miss Giapponese ha generato sui social network un dibattito sull'identità nazionale e sul concetto stesso di bellezza nipponica. Shiino, modella 26enne, è stata incoronata il 22 gennaio da una giuria di 30 giudici che hanno votato la "bellezza giapponese" tra 12 finaliste, prendendo in considerazione tre aspetti: umani, fisici e comportamentali.
"È come un sogno. Nel momento in cui ho sentito il mio nome non sono riuscita a smettere di piangere", ha detto Shiino nelle sue prime dichiarazioni sottolineando che finalmente ora si sente "pienamente riconosciuta come giapponese". Shiino è arrivata in Giappone quando aveva 5 anni e nel 2010 ha ottenuto la nazionalità giapponese. Il concorso Miss Japan Contest consente a qualsiasi donna single tra i 17 e i 26 anni che abbia la nazionalità giapponese di partecipare. Il dibattito sui social riguarda ciò che è da considerare autenticamente giapponese e il razzismo strisciante nella società nipponica. Ma anche l'amore per il proprio Paese a prescindere dal fatto che sia o meno quello di origine.
"La discriminazione razziale non dovrebbe mai essere tollerata, ma se vogliamo competere per l'apparenza sotto il concetto di Miss Giappone, personalmente credo che dovrebbe essere secondo uno standard di bellezza giapponese" ha scritto la storica Hiroe Yamashita su X, in un post che ha ricevuto migliaia di like, "Contro il fisico di Carolina Shiino, un giapponese purosangue non ha alcuna possibilità di vincere secondo i moderni standard di bellezza". La vittoria della modella Ariana Miyamoto all'edizione 2015 di Miss Universo Giappone ha scatenato un dibattito simile. Miyamoto, la cui madre era giapponese e padre afroamericano, suscitò scalpore e polemiche a causa della sua razza mista, e fu oggetto di molestie da parte di alcuni gruppi nazionalisti in uno dei Paesi più omogenei al mondo dal punto di vista razziale.