AGI - Il capo dell'intelligence in Siria dei Guardiani della Rivoluzione iraniani è stato ucciso a Damasco in un raid israeliano, insieme ad altri tre Pasdaran. A riferirlo è la stampa locale e iraniana. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono almeno dieci le persone morte stamane nel quartiere Mezzeh della capitale siriana. Il raid di precisione ha distrutto un palazzo residenziale che secondo fonti locali era usato da consiglieri iraniani e di Hezbollah che sostengono il regime del presidente siriano Bashar al-Assad.
"Il capo dell'intelligence in Siria delle Guardie rivoluzionarie, il suo vice e altri due membri delle Guardie sono stati martirizzati nell'attacco israeliano", ha affermato l'agenzia di stampa iraniana Mehr. Conferma è arrivata dagli stessi Pasdaran che in una nota hanno dichiarato di aver perso quattro dei loro membri nel raid, indicandoli come Hojjattollah Omidvar, Ali Aqazadeh, Saeed Karimi e Hossein Mohammadi, senza precisarne ruolo e grado. Le altre vittime, secondo l'Osservatorio, sono tre siriani assoldati dalle milizie iraniane, un iracheno e un libanese. Ci sarebbero ancora persone disperse nel crollo del palazzo di quattro piani.
Le immagini giunte da Damasco hanno mostrato una fitta colonna di fumo levarsi dal sito, isolato da ambulanze e soccorritori alla ricerca di sopravvissuti sotto le macerie dell'edificio completamente crollato. Nessun commento finora da Israele. La zona ospita anche il quartier generale delle Nazioni Unite, le ambasciate e i ristoranti. L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha riferito che "diversi civili" sono stati uccisi e feriti, senza fornire ulteriori dettagli.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha detto che Teheran risponderà "al momento e nel luogo appropriati" e ha condannato "l'escalation di attacchi aggressivi e provocatori" da parte Israele, nemico giurato della Repubblica islamica degli Ayatollah.
A dicembre, un raid aereo israeliano ha colpito a morte in Siria il generale iraniano Razi Moussavi, il comandante più anziano delle Forze Quds a essere ucciso nella regione, dopo l'assassinio a Baghdad il 3 gennaio 2020 del comandante Qasem Soleimani.