AGI - È scontro tra l'amministrazione Usa e il primo ministro israeliano, Benjamyn Netanyahu, sul dopo guerra a Gaza e sulla creazione di uno stato palestinese.
Il leader israeliano ha detto di essere contrario alla creazione di uno Stato palestinese come parte di qualsiasi scenario postbellico: Israele accetterà solo un accordo che porterebbe lo Stato ebraico ad avere il controllo della sicurezza sull'intera Striscia di Gaza, ha detto Netanyahu durante una conferenza stampa, aggiungendo di averlo "detto agli americani".
Secca e quasi immediata la replica Usa che sostengono da sempre la soluzione di 'due popoli, due Stati': Washington continuerà a lavorare in Medio Oriente per una soluzione a due Stati, Israele e Palestina, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, parlando con i giornalisti. "Ci sarà una Gaza post-bellica, nessuna rioccupazione di Gaza", ha detto Kirby ai giornalisti a bordo dell'Air Force One. Continuano intanto gli attacchi delle milizie Houthi alle navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.
Il capo della milizia yemenita sostenuta dall'Iran, Abdul Malik al Houthi, ha esortato il mondo arabo a organizzare un boicottaggio di massa delle merci israeliane e ha promesso che "continueranno gli attacchi alle navi collegate a Israele". Nella notte l'esercito americano ha lanciato un'altra ondata di attacchi missilistici contro i siti controllati dagli Houthi: si tratta del quarto attacco in una settimana che ha preso di mira direttamente postazioni Houthi nello Yemen. "Gli attacchi contro gli Houti continueranno", ha confermato il presidente Usa, Joe Biden.
Altissima tensione anche tra Pakistan e Iran: Islamabad ha lanciato nella notte raid aerei "contro gruppi militanti anti-pachistani" attorno a Saravan, città nella provincia sudorientale iraniana del Sistan e Baluchistan, al confine tra i due Paesi, dopo che Teheran nei giorni scorsi aveva colpito sul territorio pachistano gruppo Jaish al-Adl, considerato "terrorista" da Teheran.
25mila palestinesi uccisi
Rimane drammatica la situazione nella Striscia, secondo Hamas sono quasi 25 mila i palestinesi uccisi e 61.830 feriti negli attacchi israeliani dal 7 ottobre, 172 morti e 326 feriti si sarebbero registrati nelle ultime 24 ore. Almeno 16 persone sono state uccise da un attacco aereo israeliano su una casa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, mentre continua il blackout dei servizi di telecomunicazioni all'interno della Striscia.
L'esercito israeliano afferma di stare operando sul terreno "nell'area più meridionale in cui hanno operato finora le truppe di terra dell'IDF", prendendo di mira le infrastrutture di Hamas. A Strasburgo il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante per chiedere un "cessate il fuoco permanente" nella Striscia di Gaza, ma condizionato al rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e allo smantellamento definitivo di Hamas.
Lunedì prossimo l'UE adotterà sanzioni contro Hamas che "prenderanno di mira i singoli individui e vieteranno i trasferimenti di denaro". È possibile che i ministri degli Esteri dell'UE discuteranno le possibili misure contro i coloni israeliani.
Il colloquio tra Gallant e Austin
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha detto al segretario alla Difesa americano Lloyd Austin che Israele è impegnata a continuare la guerra contro Hamas a Gaza fino a quando i suoi obiettivi di eliminare il gruppo palestinese e salvare gli ostaggi non saranno raggiunti. Lo ha fatto sapere l'ufficio di Gallant in una nota dopo la telefonata ieri sera tra i due ministri.
Gallant ha informato la sua controparte americana sugli sviluppi operativi della guerra, compresi i risultati ottenuti negli sforzi militari in corso per smantellare le infrastrutture del terrorismo ed eliminare i terroristi di Hamas attraverso la Striscia, dice il suo ufficio. I due hanno anche discusso della necessità di "ridurre al minimo le vittime civili nella Striscia di Gaza combattendo allo stesso tempo i terroristi di Hamas radicati nella popolazione civile".