AGI - Depressione, istinti suicidi: Anders Behring Breivik, l'uomo che nel 2011 uccise 77 persone, in gran parte giovanissimi partecipanti a un raduno laburista sull'isola norvegese di Utoya, ha denunciato lo Stato per "trattamento inumano" in carcere, dove si trova in regime di isolamento a scontare la condanna a 21 anni di carcere.
Testa rasata, giacca e cravatta, oggi il quarantaquattrenne Breivik è giunto nell'aula della prigione di Ringerike per il primo di 5 giorni di processo senza rilasciare dichiarazioni o fare gesti provocatori come avvenuto altre volte. Rinchiuso in isolamento, in un'area ad alta sicurezza, il militante neonazista ritiene che le condizioni in cui è detenuto da circa 11 anni e mezzo violino l'articolo 3 della Convenzione europea per i diritti dell'uomo che vieta le pene e i trattamenti inumani o degradanti.
Il 22 luglio 2011 aveva prima fatto esplodere una bomba vicino alla sede del governo a Oslo uccidendo 8 persone e poi aperto il fuoco sui giovani che partecipavano al raduno di Utoya, facendo 69 vittime, quasi tutte giovanissime. Nel 2012 è stato condannato alla massima pena prevista all'epoca, 21 anni di carcere con possibilità di allungamento.
Da allora, è sempre stato in isolamento e secondo i suoi legali, "più il tempo passa e più questo rappresenta una violazione della Convenzione". Breivik, constatano, "è ormai dipendente dal Prozac e ha istinti suicidi". Aveva già presentato le stesse denunce contro lo stato nel 2016 ma due anni dopo la stessa Corte europea dei diritti dell'uomo aveva ritenuto "irricevibile" la sua istanza.
Nel carcere di Ringerike, il detenuto ha a disposizione diverse stanze su due piani, con cucina, salone tv con video giochi, spazio per l'esercizio fisico attrezzato, secondo quanto riferisce l'agenzia norvegese NTB, secondo la quale gli sono stati dati alcuni pappagallini come animali da compagnia. Lo Stato giustifica l'isolamento con la perdurante pericolosità del detenuto e la necessità di premunirsi contro i rischi che correrebbero la società, gli altri detenuti e i guardiani.
Secondo l'avvocato dello Stato non ci sono indicazioni di problemi fisici o mentali legati alle condizioni di detenzione di Breivik, che si è finora mostrato "poco ricettivo al lavoro di riabilitazione". La deposizione di Breivik non verrà trasmessa, poiché i magistrati ritengono che possa essere considerata un proclama ideologico neonazista come in altre precedenti occasioni.