AGI - L'Isis ha rivendicato la responsabilità delle esplosioni di ieri a Kerman, in Iran. Lo riferisce l'agenzia Reuters che ha citato il canale Telegram dello Stato islamico.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato l'attacco di ieri vicino alla tomba di Qassem Soleimani in Iran, con una nota diffusa poco dopo che il gruppo terroristico Stato islamico ne ha rivendicato la responsabilità.
"Sottolineiamo la necessità di ritenere responsabili gli autori, gli organizzatori, i finanziatori e gli sponsor di vergognosi atti terroristici e di assicurarli alla giustizia", ha sostenuto il Consiglio.
Lo Stato islamico ha fatto sapere attraverso i suoi canali Telegram che due suoi membri avevano "attivato la loro cintura esplosiva" nel bel mezzo di "un grande raduno di apostati, vicino alla tomba del loro leader Qassem Soleimani".
La folla si è radunata lì per commemorare la morte del generale, ucciso nel gennaio 2020 da un attacco americano in Iraq e celebrato in Iran per il suo ruolo nella sconfitta dell'Isis. I funerali pubblici delle vittime, previsti per venerdì, sono stati "annullati per decisione" delle autorità, ha detto anche il governatore di Kerman all'agenzia di stampa Tasnim, precisando che le vittime saranno sepolte "solo in presenza dei familiari".
Il ministro dell'Interno Ahmad Vahidi ha anche detto all'agenzia Isna che la sicurezza sarà rafforzata lungo i confini con Afghanistan e Pakistan, punti di passaggio per i gruppi armati che combattono il potere iraniano.
Prima delle rivendicazioni dell'Isis, Teheran aveva immediatamente puntato il dito contro Israele e gli Stati Uniti. Un consigliere politico del presidente iraniano Mohammad Jamshidi aveva accusato esplicitamente i "regimi americano e sionista" di essere dietro l'attacco.
Il Dipartimento di Stato americano aveva respinto come "assurdo" qualsiasi suggestione di un coinvolgimento statunitense o israeliano, e per primo un alto funzionario americano aveva detto che l'attacco aveva tutte le caratteristiche "del genere di cose" compiute dall'Isis in passato.
Il bilancio iniziale di oltre 100 morti è stato rivisto al ribasso giovedì dal capo dei servizi di emergenza del Paese, Jafar Miadfar, che ha riferito di 84 persone uccise e 284 ferite.
Il nemico giurato dell'Iran, Israele, non ha commentato l'attacco. "Siamo concentrati sulla lotta contro Hamas" nel territorio palestinese della Striscia di Gaza, ha detto il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari.
Il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, aveva promesso prima delle rivendicazioni dell'Isis una "risposta severa" e il presidente Ebrahim Raissi aveva annullato un viaggio in Turchia.
Le condanne internazionali
La prima esplosione è avvenuta a 700 metri dalla tomba del generale Soleimani, la seconda a un chilometro più in là, secondo fonti iraniane. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite giovedì "ha condannato fermamente il vigliacco attacco terroristico". "Il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni costituisce una delle minacce più pericolose alla pace e alla sicurezza internazionale", hanno riaffermato i suoi membri.
Il movimento islamista palestinese Hamas, sostenuto da Teheran, ha denunciato un "atto terroristico" che "cerca di destabilizzare la sicurezza della Repubblica islamica al servizio dell'agenda dell'entità sionista (Israele)". La Siria ha espresso "la sua totale solidarietà di fronte agli attacchi terroristici e ai complotti vergognosi" contro il suo alleato iraniano.
Il presidente russo Vladimir Putin ha denunciato un attacco "scioccante nella sua crudeltà e cinismo".
Anche il segretario generale dell'ONU, l'Unione Europea, la Francia, la Germania, la Giordania e l'Arabia Saudita hanno condannato l'attacco.
Sergio Mattarella, più ferma condanna
"Lo spregevole atto di terrorismo operato ieri a Kerman, in Iran, costato la vita a tanti cittadini, merita la più ferma condanna della comunità internazionale. Il popolo iraniano, a cui va manifestato profondo cordoglio, ha diritto di vivere in pace". Lo scrive in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.