AGI - Il primo ministro indiano Narendra Modi ha inaugurato oggi nella cittadina di Ayodhya, nel nord del Subcontinente, non lontano dal confine con il Nepal, una serie di infrastrutture per un valore di oltre 1,8 miliardi di dollari, in vista dell'inaugurazione il mese prossimo di un controverso tempio indù che sorgerà sulle rovine di una moschea.
"Oggi qui è stata posta e inaugurata la prima pietra di opere di sviluppo per un valore di oltre 150 miliardi di rupie - ha detto concludendo la visita - Questi lavori porranno ancora una volta la moderna Ayodhya, con orgoglio, sulla mappa del Paese".
Una galleria fotografica dei cantieri del tempio in costruzione in India
In precedenza, il leader del Bharatiya Janata Party (BJP), il maggior partito conservatore e nazionalista del Paese, aveva fatto un giro per le strade della cittadina dello Stato dell'Uttar Pradesh a bordo di un veicolo, salutando migliaia di sostenitori che si erano radunati su entrambi i lati di una strada fiancheggiata da manifesti con il suo volto. Le bandiere del BJP, sventolate da sostenitori vestiti con sciarpe e abiti color zafferano, considerati sacri nell'induismo, sono state una costante durante tutto il viaggio del leader, che è stato bombardato da petali di fiori di varie tonalità.
Modi era accompagnato dal capo del governo dell'Uttar Pradesh, il controverso sacerdote indù Yogi Adityanath, per inaugurare, fra l'altro, un nuovo aeroporto e la stazione ferroviaria rinnovata.
Il prossimo 22 gennaio, come da tempo annunciato, sarà invece inaugurato in grande stile il tempio - importantissimo per i fedeli induisti - dedicato al dio Ram ed eretto sulle rovine di una moschea. Un cantiere che si protrae da anni e ha generato enorme attesa tra i devoti indù secondo cui sorge sul luogo dove nacque il dio Ram e dove - prima che fosse eretta la Moschea - si pensa che ci fosse un antico tempio raso successivamente al suolo dai governatori mussulmani.
Per evitare rischi di sovraffollamento in quella occasione, lo stesso Modi ha chiesto di non partecipare in massa alle celebrazioni in una città che, oltre a ospitare il nuovo e attesissimo tempio, è anche la città forse più importante per il movimento nazionalista indù.
Il sito è considerato quasi una pietra miliare della storia induista. Il tempio indù sorgerà sulle rovine di una moschea costruita nel XVI secolo dall'imperatore moghul Babar, distrutta nel 1992 da fanatici durante un'agitazione guidata dal BJP: Proprio la distruzione della moschea di Babar scatenò un'ondata di violenza tra indù e musulmani che, all'epoca, provocò circa 2.000 morti.