AGI - Sembravano casi relativamente circoscritti, invece il caso delle ostriche 'contaminate' si sta allargando a macchia d'olio Oltralpe. Complice l'imminente veglione di Capodanno, si rincorrono i consigli delle autorità e le allerte sui telegiornali alla popolazione con inviti a fare attenzione per "evitare ulteriori casi d'intossicazione alimentare collettiva".
L'agenzia francese per la sanità pubblica aveva stranamente diffuso già prima di Natale, quando ancora non era stato ufficializzato il primo stop ufficiale alle vendite di ostriche di Arcachon, una serie di 'consigli utili' su come evitare le intossicazioni alimentari durante le feste.
Da notare che, diversamente dal nostro Paese, la Francia festeggia a tavola il Natale e, soprattutto, il Capodanno con il classico "plateaux des fruits de mer" (piatto di frutti di mare vari, rigorosamente crudi) o con l'ancor più raffinato "Plateau Royal", la quintessenza del piacere per i palati francesi ovvero due piatti, uno sormontato dall'altro. Il primo ricolmo di ostriche e ogni genere di mollusco di mare, l'altro con gamberi pregiati della Nuova Caledonia e astici canadesi.
Per capire la portata del "danno" immaginiamo per un attimo cosa accadrebbe in Italia oggi se le partite di lenticchie fossero avariate o introvabili in gran parte del Paese o se gli zamponi non fossero più commestibili.
Il primo canale francese, Tf1, ha aperto la sua edizione del telegiornale cercando di spiegare l'origine della contaminazione (di cui non si ricordano precedenti in anni recenti) e descrivendo il problema come "il colmo in questo periodo di feste": il "coquillage gastronomico", una preparazione della tradizione culinaria d’oltralpe a base di molluschi crudi dove trionfa la regale presenza delle ostriche è considerato una portata imprescindibile del veglione. Con il suo letto di ghiaccio tritato e i deliziosi crostacei sistemati in modo coreografico, accompagnati da salsine, pane e burro salato della Normandia è solitamente caratterizzato da un'altra qualità imprescindibile: la freschezza dei prodotti.
Cosa è successo allora a questo gran classico del Capodanno francese? Stando ai media d'Oltralpe, dopo il primo divieto di vendita scattato per le ostriche del bacino d'Arcachon, l'infezione si è rapidamente diffusa nelle coltivazioni di molluschi del Calvados e della Manica, in zone comprese tra le regioni di Normandia, Picardia, Bretagna cioè le regioni più rinomate per la produzione di ostriche.
Si tratta, precisa l'emittente, di "casi potenzialmente legati alla presenza di un norovirus" (ad oggi la causa più comune della gastroenterite) che ha provocato "problemi sanitari" in queste zone costiere dove sono stati osservati "casi di intossicazione alimentare collettiva" con "sintomi tipici della gastroenterite acuta".
La prefettura di Calvados peraltro ha tempestivamente deciso di aggiungere indagini supplementari di tracciabilità sulle ostriche locali d'allevamento proprio per far luce sull'origine della contaminazione.
Secondo il dipartimento francese alla salute pubblica il virus, infatti, avrebbe potuto intaccare l'ostrica in due diversi momenti: "quando è preparata da persona portatrice del virus", oppure "durante la produzione, attraverso il contatto con acqua contaminata da feci". Ovviamente è quest'ultima ipotesi la più temuta dagli ostricoltori francesi, un comparto importante del mercato dei molluschi, con un fatturato annuo di quasi 500 milioni di euro Oltralpe.
A una prima (non ancora esaustiva) analisi dell'accaduto, l'industria - soprattutto nel caso di Arcachon, potrebbe aver sofferto per la saturazione delle acque reflue e piovane, dopo esser stata vittim di fortissime precipitazioni nei mesi scorsi. Sarebbe insomma, anche in questo caso, un 'effetto collaterale' del cambiamento climatico e delle piogge anomale che hanno colpito il Paese generando una miscela potenzialmente pericolosissima di acque reflue e piovane che hanno successivamente contaminato le coltivazioni.
Secondo l'agenzia sanitaria francese, "diarrea, vomito, dolori addominali e talvolta febbre" possono essere avvertiti per diversi giorni, anche se generalmente si tratta di sintomi destinati a sparire senza incorrere per forza nella complicazione peggiore: la disidratazione acuta, avverte l'agenzia nel suo bollettino quotidiano di aggiornamento sui casi di gastroenterite.
Niente ostriche allora, se non altro per precauzione. E un brindisi "à la santé" per scongiurare il peggio!