AGI - Anche quest'anno Amsterdam, secondo l'agenzia di viaggi online eDreams, sarà una delle più gettonate per festeggiare il Capodanno 2024 confermandosi così, a dispetto delle buone intenzioni degli amministratori locali, una meta ideale per fare baldoria. Pochi (tra chi sta preparando i bagagli per la tre giorni di 'fuoco', a cavallo del 31 dicembre) sanno tuttavia che la città di Amsterdam, non da oggi, vorrebbe sbarazzarsi della sua fama di capitale del vizio e della perdizione. E che, tanto per cominciare, lo stesso quartiere a luci rosse rischia di dover traslocare in periferia.
Dopo varie campagne di comunicazione volte a scoraggiare il turismo dei sexy shop, dei bar e del fumo facile, e le nuove regole su B&b, licenze e orari di bar e discoteche che entreranno a breve in vigore, l'amministrazione comunale sta prendendo di mira il famoso quartiere della prostituzione, a torto o a ragione, considerato una delle 'attrazioni' locali che peggio impattano sul quieto vivere del centro storico e monumentale cittadino.
Nel mirino delle polemiche, anche in questi ultimi giorni dell'anno, è finito "il controverso piano del Comune per trasferire il Red Light District in un grattacielo a sud della città", rende noto il portale informativo The Mayor.eu. Un piano, si legge, che per ora scontenta tutti: i residenti e le lavoratrici del 'settore'.
L'amministrazione comunale di Amsterdam, nei giorni scorsi, ha infatti annunciato di aver scelto la sede del tanto discusso Erotic Center, che dovrebbe sostituire il popolare ma controverso Red Light District (il quartiere a luci rosse) nella centralissima De Wallen, il pittoresco quartiere medievale, attraversato da canali e vicoli stretti costeggiati da bar tradizionali (oltre che dalle vetrine con insegne al neon e donne in bella vista). Il luogo selezionato sarà un grattacielo situato su Europaboulevard, un'arteria vicino alla tangenziale, nel quartiere meridionale (Zuid) della Capitale.
"Lo spostamento del Red Light District in una nuova sede, più decentrata, fa parte dell'impegno delle autorità locali per ripulire l'immagine di Amsterdam e rilanciare la città come area urbana viva, culturalmente attraente e moderna, che si prende cura dei suoi residenti e che mira a un turismo più raffinato", scrive il portale.
Ma come è stata accolta l'idea di sviluppare un Erotic Center al posto del tipico quartiere 'hot' di Amsterdam? Stranamente proprio i residenti che, in teoria, dovrebbero trarre benefici dal 'ripulisti' del Centro hanno manifestato perplessità e, secondo i sondaggi, solo il 20% di questi appoggiano senza esitare il progetto del Comune, mentre oltre il 50% degli interpellati si è detto "contrario" o "fortemente contrario" al progetto.
Sono saliti sulle barricate, organizzando proteste e cortei, più comprensibilmente, anche i residenti del quartiere Zuid (dove dovrebbe sorgere il centro) preoccupati dall'impatto che questo 'grattacelo del sesso' avrebbe sulla qualità della vita e sulla fisionomia stessa del loro quartiere. Non da ultimo, è stato il personale dell'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, a dar voce al dissenso contro l'idea del Comune di installare "un grande bordello", così è stato qualificato il centro, a soli 800 metri dal suo quartier generale, sempre su Europaboulevard.
La protesta è divampata prima delle festività e, da quanto si apprende, non rientrerà a breve. Curiosamente, infatti, contro il 'grattacelo a luci rosse' le opposizioni si sono saldate: le operatrici del sesso (più contente dell'attuale location, al centro della città e in un contesto più caratteristico) hanno fatto fronte comune con le organizzazioni dei residenti per bloccare il trasferimento. Peraltro le petizioni contro il progetto che, richiederà investimenti e lavori per almeno sette anni, hanno velocemente raccolto decina di migliaia di firme.
Al Consiglio comunale, insomma, per ora non resta che far calmare le acque e rimettere il suo piano in agenda all'inizio del prossimo anno. Un piano che, secondo gli amministratori, non dovrà prevedere solo e semplicemente il trasferimento di almeno un centinaio di lavoratrici del sesso, ma anche portare nel quartiere Zuid servizi utili al settore, uno sportello d'ascolto per le donne, un centro per conferenze ed eventi culturali e spazi comuni per workshop e corsi di formazione in generale.