AGI - Soffriva di "problemi psichiatrici" l'uomo di 33 anni arrestato la mattina del 26 dicembre dalla polizia francese perchè accusato di aver ucciso la moglie e i quattro figli in una abitazione di Meaux, 40 chilometri a est di Parigi. La strage è avvenuta il giorno prima quando gli agenti si sono presentati al piano terra di un condominio allertati dai parenti delle vittime.
Tracce di sangue erano già visibili sul pianerottolo. In casa, sulla "scena del crimine estremamente violenta", sono stati scoperti cinque corpi: quelli della madre 35enne e dei quattro figli piccoli, una bambina di 10 anni, un'altra di 7 anni, un bambino di 4 anni e un neonato di 9 mesi, ha spiegato Jean-Baptiste Bladier, procuratore della Repubblica di Meaux, in una conferenza stampa.
"La madre e le due bambine sono state vittime di un numero molto elevato di ferite da taglio", impossibili da contare, ha aggiunto il magistrato. Non sono state trovate ferite apparenti sui bambini, per i quali si sta valutando la possibilità di soffocamento o annegamento. Le autopsie si svolgeranno mercoledì 27 dicembre a Parigi.
Secondo una fonte della polizia, confermata dal procuratoreo, l'analisi approfondita delle immagini delle telecamere a circuito chiuso ha portato all'individuazione del 33enne, di nazionalità francese, che al momento dell'arresto si trovava a Sevran (un sobborgo di Parigi) a casa del padre. Il 33enne ha detto subito di "sapere perché era finito nelle mani della polizia" e ha parlato "della sua personale infelicità e della sua depressione", ha aggiunto Bladier.
Gli investigatori hanno così ricostruito la sua storia e scoperto che dal 2017 era sotto controllo sanitario per disturbi depressivi e psicotici. A casa sua sono state trovate prescrizioni di tranquillanti. L'uomo sarebbe stato protagonista di episodi di violenza in casa ai danni della donna con cui stava insieme da 14 anni anche se il matrimonio risale solo allo scorso ottobre. In ogni caso, la fedina penale dell'uomo risultava 'pulita'.
Nel novembre 2019, l'uomo avrebbe accoltellato la compagna alla scapola quando mancava un mese e mezzo al parto. La vittima, nata ad Haiti, si era rifiutata di sporgere denuncia e non ha voluto l'assistenza di un'associazione che aiuta le vittime di violenza.
In ogni caso, era stata avviata un'indagine e il marito era stato preso in custodia prima di essere ricoverato in un'unità psichiatrica. Secondo il magistrato, l'uomo aveva dichiarato di non aver voluto fare del male alla moglie, che amava: "La pugnalata è partita da sola", si sarebbe giustificato.
Quel caso era stato archiviato per insufficienza mentale, ha ricordato il capo della procura. Una perizia aveva poi confermato che l'uomo aveva perso la capacità di discernimento.
La madre di famiglia era "una persona molto buona, conosciuta da tutti, molto gioviale. Viveva per la sua famiglia. Lui non lavorava, era lei a portare il pane", ha dichiarato alla stampa Nadine Coulibaly, presentandosi come l'amica e vicina di casa che ha allertato la polizia. In media, in Francia viene uccisa una donna ogni tre giorni: l'anno scorso 118 donne sono state uccise dal loro partner o ex partner.