AGI - Antivigilia di Natale di emozione alla parrocchia San Giovanni Battista, a Bari: una neonata venuta alla luce da una decina di giorni è stata lasciata nella culla termica messa a disposizione per i genitori naturali che non possono prendersi cura dei figli.
La piccola era avvolta in una coperta e indossava uno smanicato rosa, un cappellino e una tutina verde con stampato un quadrifoglio, simbolo di fortuna. "Quella piccola, a pochi giorni dal Natale del nostro Signore, mi ha fatto un dono", ha dichiarato don Antonio Ruccia, sacerdote della parrocchia, alla Gazzetta del Mezzogiorno, "piangeva come un ossesso. È come se fossi venuto di nuovo al mondo".
Don Antonio l'ha voluta chiamare provvisoriamente Maria Grazia "come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita", ha spiegato.
La neonata è stata lasciata alle 7,20 del mattino ed è in buone condizioni di salute e ben nutrita. La parrocchia ha allertato il 118 ed è stata portata nel reparto di neonatologia terapia intensiva del Policlinico di Bari.
La culla per la vita
La 'culla per la vita', ben segnalata e accessibile in totale anonimato, fu inaugurata quasi dieci anni fa nella parrocchia del rione Poggiofranco e già nel luglio 2020 vi era stato lasciato un neonato, 'Luigi'. "Stavolta, rispetto a tre anni fa, è stata peggio per agitazione e gioia: quando ho sentito squillare il cellulare che mi avvisava (la chiamata è automatica perché scatta con i sensori, ndr) che nella culla termica c'era qualcosa il mio cuore ha cominciato a scalpitare", ha raccontato il sacerdote.
Don Antonio ha sporto denuncia e sarà allertato il Tribunale per i minorenni in vista della procedura di adozione.
Le culle termiche, versione contemporanea della medievale ruota degli esposti soppressa nel 1923, sono una sorta di speciali incubatrici che all'esterno garantiscono l'anonimato ma all'interno sono monitorate h. 24 grazie ai sensori.