AGI - Il gruppo tedesco Axel Springer, editore del tabloid Bild, ha annunciato di aver unito le forze con OpenAI, il creatore di ChatGPT, per fornire contenuti del gruppo mediatico in risposta alle domande degli utenti. Secondo i termini di questa partnership, che le due parti hanno descritto come 'un evento senza precedenti', gli utenti che faranno una domanda all'intelligenza artificiale riceveranno riassunti di articoli pubblicati da realtà del gruppo come Politico, Business Insider e i quotidiani Bild e Welt.
Queste sintesi si baseranno in particolare su articoli che altrimenti richiederebbero un accesso a pagamento. ChatGPT indicherà anche le fonti utilizzate e fornirà i link agli articoli in versione integrale. Axel Springer sarà remunerata da OpenAI nell'ambito di questa partnership, che è destinata a durare diversi anni e non prevede alcuna esclusiva per nessuna delle due parti, ha dichiarato all'agenzia AFP un portavoce del gruppo, senza fornire ulteriori dettagli.
Con il motore di ricerca di Google o Facebook, "gli editori hanno perso in passato l'opportunità di essere pagati per la distribuzione gratuita dei loro contenuti, e stanno ancora inseguendo il denaro che queste piattaforme devono loro", ha sottolineato ancora la fonte. "Ora stiamo facendo un lavoro migliore", ha aggiunto.
Con questa nuova partnership, "la prima nel suo genere", sarà possibile utilizzare l'intelligenza artificiale per "portare la qualità, la rilevanza sociale e il modello di business del giornalismo a un livello superiore", ha dichiarato Mathias Döpfner, presidente del consiglio di amministrazione di Axel Springer, in un comunicato stampa.
ChatGPT è già in grado di scrivere saggi, poesie e traduzioni in pochi secondi. Ma gli algoritmi in grado di compiere tali imprese devono anche essere controllati per evitare potenziali abusi, in particolare per quanto riguarda la legislazione sul copyright. L'intesa tra Axel Springer e OpenAI arriva proprio mentre l'Unione Europea ha raggiunto venerdì un accordo su una legislazione innovativa per regolamentare l'intelligenza artificiale, dopo intensi negoziati tra gli Stati membri e il Parlamento europeo.