AGI - Una donna su tre al mondo ha subito almeno una volta violenza sessuale o fisica da parte, in prevalenza, del partner. Ogni anno 245 milioni, tra donne e ragazze di almeno 15 anni, hanno sperimentato violenze fisiche o sessuali perpetrate da partner o ex. Nel 2021 sono state 45 mila le donne e ragazze uccise intenzionalmente dal partner, dall'ex o in ambito familiare, il 56 per cento degli omicidi femminili. Statisticamente, più di una donna o ragazza ogni cinque ore è stata uccisa per mano di un conoscente o familiare.
Gli omicidi con vittime maschili a opera di partner o familiari rappresentano, invece, solo l'11 per cento dei delitti totali in cui le vittime sono uomini. Questi sono soltanto alcuni dei drammatici dati pubblicati dall'Onu per la Giornata internazionale della donna celebrata al Palazzo di Vetro, a New York, e promossa da United Nations Women, l'entità delle Nazioni Unite per l'eguaglianza di genere e l'empowerment delle donne, che lavora per favorire il processo di crescita e sviluppo della condizione delle donne e della loro partecipazione pubblica.
I drammatici trend sulla violenza sono quelli sui quali dal 25 novembre al 10 dicembre si concentreranno i sedici giorni di attivismo a livello globale, dal titolo "Unite! Invest to prevent violence against women and girls". Nato nel 2008 sotto l'egida del segretariato generale delle Nazioni Unite, l'evento globale verrò rilanciato dall'hashtag #NoExcuse, con cui si chiederanno ai governi investimenti urgenti e sostanziosi per prevenire la violenza contro le donne.
Una violenza che si manifesta sotto molte forme: nel 2021 quasi una ragazza su cinque, di età compresa tra i 20 e i 24, era risultata sposata prima di compiere i diciotto anni. L'85 per cento delle donne che ha passato del tempo su internet ha sperimentato in prima persona o assistito a casi di violenza digitale nei confronti di altre donne o ragazze. E la violenza psicologica, sotto molte forme, è stata denunciata dall'82 per cento delle donne impegnate in politica a livello parlamentare. Globalmente, sono 736 milioni le vittime di violenze fisiche o sessuali nell'ambito familiare. Il trenta per cento ha almeno 15 anni. Il dato non include gli abusi.
Chi compie le violenze
Il maggior numero di violenze è compiuto, secondo l'Onu, da partner, mariti e ex mariti. La pandemia da Covid ha intensificato il fenomeno: due anni fa, il 45 per cento delle donne intervistate riportò di aver subìto o di essere a conoscenza di episodi di violenze. Sette donne su dieci ritengono che sia diventato un fenomeno comune assistere ad abusi verbali o fisici da parte degli uomini. Sei su dieci ritengono che le molestie sessuali negli spazi pubblici siano diventate più frequenti. E parliamo di dati probabilmente sottostimati. Meno del 40 per cento delle donne che ha sperimentato una violenza cerca aiuto. Meno del dieci per cento si rivolge alla polizia.
Che cosa fanno i governi?
Almeno 162 Paesi hanno approvato leggi sulle violenze domestiche, 147 hanno previsto testi che contrastano le molestie sessuali nei luoghi di lavoro. Ma anche se ci sono le leggi, questo non significa sempre essere all'altezza del problema. Mancano spesso strutture di accoglienza, uffici che raccolgano denunce, servizi di prevenzione, una capillare raccolta dati. E questo nonostante il fenomeno abbia anche ricadute economiche sui governi.
Il costo globale del fenomeno, secondo i dati Onu, è pari a 1500 miliardi di dollari, equivalente a circa il 2 per cento del prodotto interno lordo. In Egitto ogni anno si perdono circa 500 mila giornate lavorative a causa delle violenze domestiche e la sanità ha speso l'equivalente di quattordici milioni di dollari per curare appena un quarto delle vittime. In Marocco il costo dei servizi approntati per affrontare le violenze fisiche o sessuali nei confronti delle donne è di 308 milioni di dollari l'anno.
Nell'Unione Europea la violenza di genere ha avuto un costo sociale di 366 miliardi di euro, di cui il 79 per cento, pari a 289 miliardi, ha riguardato violenze contro le donne. Secondo l'Onu esistono prove evidenti che questo fenomeno può essere prevenuto e ridotto, ma servono fondi. Meno dello 0,2 per cento dei 204 miliardi di dollari stanziati per i programmi di sviluppo nel mondo è destinato a prevenire la violenza sulle donne.