AGI - Economista antisistema che si autodefinisce libertario, spesso paragonato a Donald Trump e Jair Bolsonaro, Javier Milei è riuscito a capitalizzare il voto di protesta e il malcontento verso gli ultimi due governi, sarà lui il prossimo presidente dell'Argentina. Nativo di Buenos Aires, l'eccentrico politico rappresenta i colori di La Libertad Avanza (La Libertà va avanti), un gruppo che ha messo insieme più componenti radicali della destra argentina, in contrasto con le altre due importanti forze politiche del macrismo e peronismo-kirchnerista, protagoniste della cosiddetta "spaccatura" interna negli ultimi 20 anni.
Milei è nato in una famiglia umile - padre autista di autobus e madre casalinga - di origine italiana, che lo ha fatto crescere nel quartiere di Villa Devoto, dove ha completato gli studi secondari presso la Scuola Cardenal Copello. In seguito si è trasferito con la famiglia nella città di Sàenz Pena, nella provincia di Buenos Aires.
Calcio, rock ed economia
In una recente intervista ha detto che, incuriosito dal crollo del tasso di cambio e dall'iperinflazione, decise di studiare economia all'età di 11 anni. Laureato in Economia presso l'Università di Belgrano, ha conseguito due master presso l'Istituto per lo Sviluppo Economico e Sociale (Ides) e l'Università Torcuato di Tella. Nella tarda adolescenza, dal 1987 al 1989, è stato portiere dei Chacarita Juniors nelle divisioni inferiori, oltre ad aver cantato nella band "Everest", in cui ha suonato soprattutto musica dei Rolling Stones.
Dopo essere stato capo economista presso diversi enti pubblici governativi nazionali e internazionali nonchè per il gruppo bancario Hsbc, è diventato membro del B20, il Gruppo di politica economica della Camera di Commercio Internazionale, e del Forum Economico Mondiale.
Dall'accademia ai social
Specialista in crescita economica, Milei per più di 21 anni è stato professore di diverse materie economiche nelle università argentine e all'estero, tra cui macroeconomia, economia della crescita, microeconomia e matematica per economisti, pubblicando nove libri. Nel suo curriculum ufficiale viene anche presentato come conduttore radiofonico e personalità di grande successo nel settore della comunicazione e dei media, in cui è molto influente.
È diventato noto in Argentina, in particolare tra i giovani, per il modo efficace di comunicare i suoi contenuti analitici, la sua teoria economica e il suo pensiero ideologico in radio, in tv e su diversi canali YouTube, favorendo nuovamente la diffusione di idee liberali. Per questo motivo molti considerano Milei il principale responsabile della rinascita del liberalismo nella politica e nell'opinione pubblica argentina.
Nel 2018 ha debuttato come attore nella sua opera teatrale "El consultorio de Milei", con Claudio Rico e Diego Sucalesca. Nel 2019 la rivista Noticias lo ha nominato come una delle persone più influenti in Argentina, esprimendosi l'anno successivo a favore delle marce contro il governo del presidente argentino Alberto Fernàndez.
L'assalto alle roccaforti peroniste
Milei ha vinto in importanti province con una tradizione di opposizione, come Còrdoba e Santa Fe, il secondo e il terzo distretto più popolosi del Paese, ma anche nelle roccaforti peroniste sia nel Nord Tucumàn, Salta, La Rioja e San Juan sia a Santa Cruz in Patagonia, culla del kirchnerismo.
Deputato nazionale e strenuo difensore del libero mercato, ha allacciato un filo diretto soprattutto con i più giovani, con la promessa di porre fine al sistema politico tradizionale che lui chiama con disprezzo "la casta". La sua proposta più nota è quella di 'dollarizzare' l'economia, mettendo fine al peso svalutato per frenare l'inflazione, oltre alla chiusura della Banca centrale, dei ministeri dell'Educazione, dello Sviluppo Sociale e la privatizzazione dei servizi pubblici (incluse sanità e istruzione) e delle aziende statali.
Nei mesi scorsi Milei ha suscitato polemiche per aver suggerito che avrebbe consentito la libera vendita di armi da fuoco e persino degli organi umani, oltre alle critiche per i suoi commenti misogini. Inoltre intende vietare la legalizzazione dell'aborto approvata nel 2020 ed è contrario alla sua depenalizzazione.
Una sorella e cinque cani
La sua vita personale è stata oggetto di molte speculazioni, in particolare il rapporto molto stretto con la sorella minore, Karina Milei, responsabile della sua campagna elettorale. Nel discorso dopo il primo turno ha ringraziato gli elettori accompagnato dai suoi cinque cani - presentati da lui come "bambini a quattro zampe" - quattro dei quali si chiamano come i suoi economisti preferiti: Milton (Friedman), Murray (Rothbard), Robert (Lucas) e Lucas (prende il nome sempre da Robert Lucas).
Di religione cattolica, afferma di volersi convertire all'ebraismo con l'aiuto del suo consigliere, il rabbino Axel Wahnish, e ha una relazione con la comica e imitatrice argentina Fàtima Florez. Al Capone, il gangster statunitense, è uno dei suoi eroi che ha definito un "benefattore sociale".
Meloni, Italia-Argentina legami e valori comuni
La premier Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Milei, al quale ha formulato le proprie congratulazioni, augurandogli buon lavoro. L'Argentina - si legge in una nota di palazzo Chigi - è una nazione a cui siamo legati da profondi legami storici e culturali e in cui vive la più grande comunità di italiani all'estero. Roma e Buenos Aires condividono valori comuni che definiscono la nostra azione di politica estera nell'attuale contesto internazionale.