AGI - Cane sciolto, asociale, figlio dei fiori, Gesù contemporaneo, complottista, violento, con problemi relazionali: David DePape, 43 anni, dichiarato colpevole dal tribunale di San Francisco per aver aggredito il marito della Speaker della Camera, è stato definito in molti modi, ma fino a un anno fa era solo un marginale come tanti, prigioniero dei propri demoni.
I suoi avvocati non hanno neanche contestato le prove raccolte contro di lui, tra cui le immagini registrate dalla body-cam in dotazione ai poliziotti intervenuti per salvare Paul Pelosi, 83 anni, e quelle relative alla confessione di DePape. I legali hanno, però, sostenuto che il tentativo di prendere a martellate Pelosi e rapire Nancy Pelosi, Speaker della Camera e terza carica dello Stato, non dovevano essere considerati reati federali.
La differenza non è di poco conto: DePape, proprio per reati federali, i più gravi, rischia due condanne tra i 20 e i 30 anni l'uno, che per lui corrispondono a un ergastolo. L'imputato resta una figura solitaria che viveva sotto un albero a Berkeley, California, ossessionato dai complotti della destra, uno che aveva sposato subito la teoria del Pizzagate, secondo cui in una pizzeria di Washington l'elite progressista si riuniva per organizzare sacrifici satanici con il sangue di bambini, e quella QAnon, che attribuisce al "governo sotterraneo" di Washington ogni nefandezza.
DePape aveva abbracciato in pieno il linguaggio usato da Donald Trump per disumanizzare la Speaker democratica, chiamandola "pazza lunatica" e insultando anche il marito. L'attacco, avvenuto il 28 ottobre dell'anno scorso in una zona residenziale di San Francisco, era cominciato quando DePape si era infilato in casa Pelosi, passando dal retro e aggirando i controlli di sicurezza.
Qui, l'uomo aveva trovato il marito della Speaker, Paul, addormentato al terzo piano. Con in mano un martello, DePape aveva minacciato Pelosi e chiesto dove fosse la moglie, che si trovava a Washington. Pelosi era riuscito a dare l'allarme. All'arrivo della polizia, DePape aveva colpito il marito della Speaker con una martellata, ma solo di striscio, poi era stato bloccato in tempo.
Un passato 'folle'
Arrestato, il complottista aveva raccontato la sua storia, che sembrava uscita da un trattato di psichiatria: nel 2014 aveva aderito a campagne misogene online in cui si attaccavano e si minacciavano di morte le donne che partecipavano ai giochi digitali, poi aveva rilanciato tutte le teorie cospirazioniste fomentate dall'estrema destra, idolatrato Trump, evocato "giochi di guerra" per liberare Washington dalla corruzione.
Ma anche la prima parte della sua vita non era meno interessante. Cresciuto in Canada, passata l'adolescenza tra ranch e fattorie, DePape all'inizio era considerato un tipo timido e schivo, ma appassionato, anche troppo, di videogioco, con cui stava lunghe giornate senza mai staccarsi dallo schermo. Dai vent'anni si era trasferito nella Bay Area di San Francisco, assieme a Oxane Taub, un'attivista famosa per aver manifestato nuda per le strada, ora in carcere per una serie di reati, tra cui il rapimento di un ragazzino di quattordici anni.
DePape e Taub, detta Gypsy, la zingara, hanno avuto due figli, ma questo non li aveva tenuti lontani da droghe psichedeliche, pratiche occulte e marce contro la guerra in Iraq. Negli ultimi anni, dopo che la loro relazione era finita, DePape si è avviato verso una esistenza un po' oscura un po' new age: aveva scelto di vivere all'aperto, sotto un albero a Berkeley, in California, e ai passanti diceva di essere Gesù, ma con l'ossessione dei giochi online, mai abbandonata.
La svolta criminale è arrivata negli ultimi mesi dell'anno scorso, quando ha pianificato di andare a San Francisco, entrare in casa dei Pelosi e sequestrate la Speaker democratica, indicata da Trump come la grande nemica. Il piano è andato male solo grazie alla prontezza del marito di Nancy. DePape passerà molti anni in carcere, ma la paura degli investigatori è che come lui, in giro per gli Stati Uniti, ci siano molti americani, messi ai margini, stonati dai complotti, pronti a scatenarsi verso qualsiasi obiettivo.