AGI - Fuori per sempre Hamas da Gaza, che dovrà passare sotto il controllo di un'unica autorità palestinese; no alla permanenza delle forze di sicurezza israeliane così come non può esserci l'espulsione forzata della popolazione palestinese dalla Striscia e l'assedio deve terminare. Sono alcuni dei punti del piano per il futuro di Gaza presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando agli ambasciatori dell'Ue nel mondo.
"Mentre affrontiamo l'urgenza dell'oggi, dobbiamo anche sforzarci di pensare al domani. Immaginare come potrebbe essere una pace duratura. Per ridare speranza a palestinesi e israeliani. E per questo hanno bisogno di una prospettiva e questa è la soluzione dei due Stati. Alla fine, israeliani e palestinesi dovranno concordare una via da seguire. Ma credo che anche noi, come parte dello sforzo internazionale, dobbiamo contribuire, proponendo alcuni principi fondamentali per il giorno dopo la guerra, che potrebbero aiutare a trovare un terreno comune", ha spiegato la leader Ue.
I princìpi da cui partire
"Innanzitutto Gaza non può essere un rifugio sicuro per i terroristi. Sappiamo cosa è successo dopo le precedenti guerre di Gaza. Hamas ha immediatamente iniziato a ricostruire il suo arsenale e a prepararsi per il prossimo conflitto. Non può più essere così. Si stanno discutendo diverse idee su come ciò possa essere garantito, inclusa una forza di pace internazionale sotto mandato delle Nazioni Unite", ha evidenziato von der Leyen.
"In secondo luogo, ciò implica che l'organizzazione terroristica Hamas non può controllare o governare Gaza. Dovrebbero esistere una sola Autorità Palestinese e uno Stato palestinese. In terzo luogo, non può esserci una presenza di sicurezza israeliana a lungo termine a Gaza. Gaza è una parte essenziale di qualsiasi futuro Stato palestinese. Quarto: nessuno sfollamento forzato dei palestinesi da Gaza. Questa sarebbe solo una ricetta per una maggiore instabilità regionale. E infine, nessun blocco prolungato di Gaza".
Per von der Leyen "Questa politica non ha funzionato. Hamas ha continuato a rafforzare il suo arsenale, mentre l'economia di Gaza è crollata. Il 70% dei giovani di Gaza è senza lavoro. E questo non può che portare a una maggiore radicalizzazione. Qualsiasi futuro Stato palestinese deve essere vitale, anche dal punto di vista economico. E l'Europa è pronta a collaborare con tutte le persone e i Paesi della regione per realizzarlo".
Tutto ciò "potrebbe sembrare eccessivamente ambizioso, dato che la guerra infuria ancora. Ma non dobbiamo risparmiare alcuno sforzo per mantenere viva la speranza. Trovare una soluzione duratura, basata su due Stati che convivano fianco a fianco in pace e sicurezza. È tempo di uno sforzo internazionale verso la pace in Medio Oriente. E noi faremo la nostra parte", ha assicurato la leader dell'esecutivo europeo.