AGI - La guerra di Israele contro Hamas "è entrata in una nuova fase" e l'operazione "continuerà fino a nuovo ordine", ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, dopo un'altra notte di violentissimi bombardamenti nella Striscia di Gaza, dove sono oltre 7.700 le vittime, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità locale. "Ieri a Gaza la terra ha tremato", ha dichiarato Gallant, dopo l'operazione condotta dalle forze congiunte israeliane, entrate con carri armati e fanteria nel territorio dell'enclave, mentre razzi continuano a piovere sullo Stato ebraico e resta alta la tensione al confine con il Libano, dove una granata ha colpito il quartier generale della Forza interinale delle Nazioni Unite, senza causare feriti.
L'alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk, ha ammonito circa i rischi di una operazione di terra condotta da Israele a Gaza. "Considerate le modalità con cui le operazioni militari sono state condotte fino a questo momento, nel contesto di un'occupazione che dura da 56 anni, suono il campanello d'allarme per le possibili catastrofiche conseguenze di operazioni a larga scala a Gaza e per la possibilità che altre migliaia di civili perdano la vita", ha dichiarato Turk in una nota.
Il portavoce militare di Hamas, Abou Obeida, ha avanzato da parte sua una richiesta per la liberazione degli ostaggi sequestrati dall'organizzazione in un video registrato. "Il prezzo da pagare per il gran numero di ostaggi del nemico che sono nelle nostre mani è svuotare le carceri di tutti i detenuti" palestinesi imprigionati in Israele, ha dichiarato alla tv di Hamas.
Pioggia di fuoco su Gaza
Internet spento, comunicazioni al collasso, e poi bombe, fumo, pesanti attacchi via terra, aria e mare sulla città di Gaza e nel nord della Striscia. A Gaza la notte scorsa viene descritta come la peggiore dall'inizio della guerra. Israele sembra prepararsi per l'offensiva di terra, a tre settimane dall'attacco a sorpresa di Hamas. Chi miracolosamente è riuscito a collegarsi con l'esterno parla di caos totale e ambulanze che si sono mosse alla cieca, dirigendosi semplicemente nelle aree delle esplosioni non potendo essere contattate. Elon Musk ha offerto i suoi satelliti Starlink alle Ong certificate che operano nella Striscia perché restino collegate a internet.
I bombardamenti hanno preso di mira la parte settentrionale dell'enclave, in particolare le aree di Jabaliya, Beit Lahiya e Beit Hanoun. Il portavoce dell'esercito Daniel Hagari ha fatto sapere che sono stati colpiti 150 obiettivi sotterranei, "tunnel dei terroristi, piattaforme di guerra e ulteriori infrastrutture" e che "decine di terroristi" sono stati uccisi. Israele ha aggiunto di aver ucciso anche il capo della rete aerea di Hamas, Asem Abu Rakaba, l'uomo che aveva "partecipato alla pianificazione del massacro" del 7 ottobre e aveva diretto in particolare "i terroristi infiltrati in Israele in parapendio", "responsabile degli attacchi di droni contro le postazioni militare".
Hamas: "Se Israele invade, siamo pronti"
Le Brigate Ezzedin al Qassam, braccio militare di Hamas, hanno da parte loro preso di mira le città di Sderot e Ashdod con "intense salve di missili". Il movimento islamista si dice "pronto" per un'invasione israeliana di Gaza. "Se Netanyahu decidesse di entrare a Gaza stasera, la resistenza sarebbe pronta", ha detto Ezzat al-Rishaq, membro dell'ufficio politico di Hamas, su Telegram, "I resti dei suoi soldati saranno inghiottiti dalla terra di Gaza".
Le forze armate israeliane hanno anche mostrato una mappa in cui sono indicati i tunnel usati da Hamas, la cosiddetta 'metropolitana' di Gaza, e che sarebbero stati distrutti nelle ultime ore dall'aviazione israeliana.
Mentre l'Onu e le agenzie umanitarie internazionali fanno sapere di aver perso i contatti con i loro staff all'interno della Striscia, i famigliari atterriti degli oltre 220 ostaggi hanno chiesto un incontro urgente al premier Benjamin Netanyahu. Da parte sua, Hamas si è detto "pronto" ad affrontare un'offensiva di terra e ha anche annunciato di aver lanciato "salve di razzi" contro Israele.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, che è amministrato da Hamas, il numero delle vittime dall'inizio del conflitto sono salite a 7.703
Nel frattempo a New York, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto a larga maggioranza una "tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata". Una risoluzione subito accolta favorevolmente da Hamas e dall'ambasciatore palestinese, ma respinta da Israele, il cui rappresentante alle Nazioni Unite l'ha definita "un'infamia".
Le proteste a New York
In molte parti del mondo sono in corso manifestazioni per un cessate il fuoco, con rappresentanti di tutte le comunità, compresi ebrei e musulmani che marciano insieme. A New York, migliaia di persone si sono radunate alla Grand Central station, nel cuore di Manhattan, per chiedere la fine delle violenze. In rete è diventato virale il video che mostra i manifestanti, che indossano tutti una maglietta nera con inviti alla pace, battere le mani a tempo e intonare lo slogan "No more weapons/No More war/Ceasefire is what we're calling for".
Le proteste contro Israele e i cortei pro-Gaza si stanno moltiplicando. Migliaia di manifestanti filo-palestinesi si sono radunati nel centro di Auckland, in Nuova Zelanda, con striscioni e manifesti contro i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. I manifestanti scandivano lo slogan "From the river to the sea Palestine will be free", "Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera". Un'altra marcia, la terza in 21 giorni, è partita a Londra. Un'altra è in corso di svolgimento a Roma.
Gli ultimi dati sulle vittime
Oltre 1.400 persone sono state uccise in Israele, principalmente civili massacrati il 7 ottobre da Hamas, l'attacco più mortale nella storia israeliana, secondo le autorità. Secondo l'esercito, 229 ostaggi, israeliani e stranieri, sono stati portati a Gaza da Hamas, che da allora ha rilasciato quattro donne. Il gruppo palestinese ha stimato che "quasi 50" ostaggi siano stati uccisi nei bombardamenti israeliani. Il ministero della Sanità di Hamas ha inoltre affermato che 7.326 persone, per lo più civili tra cui più di 3.000 bambini, sono state uccise a Gaza nei bombardamenti di ritorsione israeliani dal 7 ottobre.
Dal 21 ottobre, secondo l'Onu, sono arrivati dall'Egitto nella Striscia di Gaza 84 camion di aiuti umanitari, quando ne sarebbero necessari almeno un centinaio al giorno. "Questi pochi camion non sono altro che briciole che non faranno alcuna differenza" per la popolazione, ha lanciato Philippe Lazzarini, direttore dell'Unrwa. L'agenzia Onu ha annunciato di aver "ridotto notevolmente le sue operazioni" a causa dei bombardamenti e della mancanza di carburante. Dodici dei 35 ospedali della Striscia di Gaza hanno dovuto chiudere.
Tajani: "Gli italiani stanno bene"
"I 14 italiani a Gaza stanno bene". A rassicurare sulla situazione dei connazionali in Palestina e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto ad Agorà su Rai3. Tajani ha spiegato che, tra ieri sera e stamane, in due occasioni la diplomazia italiana in Israele è riuscita a contattare gli italiani in loco, che sono "sette con passaporto italiano, sette con passaporto italiano e palestinese, più i familiari". "Sono vicini al valico di Rafah - ha aggiunto ancora il capo della diplomazia italiana - e hanno riferito che, nella zona, non ci sono esplosioni né scontri". Tajani ha ripetuto l'impegno del governo "a farli uscire il prima possibile".
Blinken a Wang Yi: Cina usi la sua influenza per evitare l'escalation
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il suo omologo cinese Wang Yi hanno discusso della guerra tra Israele e Gaza durante i loro incontri delle ultime ore in Usa. Blinken - fa sapere il Dipartimento di Stato- "ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele a difendersi" e ha anche sottolineato "l'importanza che tutti i Paesi, in particolare i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, denuncino inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas e usino la loro influenza per prevenire l'escalation e l'espansione del conflitto".
Ankara e Mosca chiedono a Israele di fermarsi
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato Israele a "fermare immediatamente questa follia e mettere fine ai suoi attacchi a Gaza". "I bombardamenti israeliani hanno preso di mira ancora una volta donne, bambini e civili innocenti, aggravando la crisi umanitaria in corso", ha scritto su X, l'ex Twitter. Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ritirato l'intera rappresentanza dalla Turchia "allo scopo di riconsiderare le relazioni Israele-Turchia".
Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha proposto di nuovo il Cremlino come mediatore e ha invitato Israele a rinunciare alla strategia della "terra bruciata" nella Striscia di Gaza e a scommettere su una soluzione pacifica del conflitto con i palestinesi. "Stiamo inviando segnali agli israeliani, segnali sulla necessità di continuare a cercare una soluzione pacifica e di non portare a termine la strategia della terra bruciata nella Striscia di Gaza", ha affermato, "se Gaza viene distrutta, se 2 milioni di persone vengono espulse (dall'enclave;ndr), come alcuni politici in Israele e all'estero stanno cercando di fare, si creerà una catastrofe per molti, molti decenni, se non secoli", ha detto in un'intervista all'agenzia di stampa BelTA, rilanciata dall'agenzia russa Tass.
"Dobbiamo fermarci; ed è necessario annunciare programmi umanitari per salvare la popolazione che si trova nell'enclave. Non c'è acqua, non c'è elettricita', non c'è cibo, non c'è riscaldamento, niente di tutto questo".
Hamas: "Nessuna trattativa con l'intensificazione dei raid"
"Non sono in corso negoziati con Israele" per un potenziale cessate il fuoco o scambio di prigionieri. Lo afferma, secondo quanto riferisce 'Al Jazeera', un portavoce di Hamas, Osama Hamdan. "Ci sono stati colloqui e sforzi politici per raggiungere un accordo" su un potenziale cessate il fuoco e scambio di prigionieri. Ma con l'intensificarsi dei raid israeliani "non ci sono trattative in corso".
Hamas chiede a Hezbollah di intervenire
Un alto funzionario di Hamas ha chiesto a Hezbollah e agli altri alleati di svolgere un ruolo più importante nel conflitto tra Israele e il movimento islamista. Ghazi Hamad ha dichiarato in un'intervista all'Associated Press che "apprezziamo che Hezbollah stia lavorando contro l'occupazione, ma abbiamo bisogno di più per fermare l'aggressione a Gaza. Ci aspettiamo di più". Mercoledì il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato alti funzionari di Hamas e della Jihad islamica palestinese, ha detto il gruppo libanese. L'ufficio stampa di Hezbollah ha anche diffuso una lettera scritta a mano da Nasrallah - la sua prima dichiarazione dall'inizio della guerra - in cui elogia coloro che sono morti combattendo Israele.
Hamad ha ribadito che Hamas è "molto disponibile" nel discutere il rilascio di altri. Secondo l'Associated Press, Hamad non ha presentato alcuna scusa per l'elevato numero di morti civili in Israele o per il crescente bilancio delle vittime a Gaza.
L'Assemblea dell'ONU vota una risoluzione per una "tregua immediata"
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, convocata da ieri in sessione speciale, ha votato oggi a stragrande maggioranza una risoluzione che chiede l'"immediata tregua umanitaria" tra Israele e i militanti palestinesi di Hamas e l'accesso agli aiuti umanitari alla popolazione assediata nella Striscia di Gaza. La risoluzione, presentata dagli Stati arabi, non è vincolante, a differenza di quelle del Consiglio di sicurezza, ma ha peso politico. Il testo è stato approvato, tra gli applausi, con 120 voti a favore, 45 astenuti e 14 contrari, tra cui Israele e Stati Uniti. L'Assemblea generale ha votato dopo che al Consiglio di sicurezza non sono passate quattro risoluzioni, tra cui una degli Stati Uniti e due presentate dalla Russia.
L'Italia si è astenuta sulla risoluzione per la tregua a Gaza
L'Italia è tra i Paesi membri che si sono astenuti durante il voto della risoluzione che chiedeva la tregua a Gaza, presentata dagli stati arabi, e approvata a larga maggioranza dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Astenuti anche Regno Unito e Germania. A favore ha votato, tra gli altri, la Francia. Nel suo intervento, atteso in serata, l'ambasciatore italiano Maurizio Massari ha spiegato che "Se da un lato - ha spiegato - riconosciamo gli sforzi fatti dai Paesi arabi, questi non sono stati sufficienti per spingere l'Italia a votare a favore della risoluzione"