AGI - Psicosi terrorismo in Francia: per la terza volta in pochi giorni, questa mattina, la reggia di Versailles è stata evacuata (ora riaperta) per un allarme bomba, così come diversi aeroporti regionali, provocando ritardi e cambi di destinazione di numerosi voli.
Le minacce di attentati si succedono quando sono passati ormai 5 giorni dall'assassinio del professore di liceo Dominique Bernard ad Arras, nel nord del Paese, che ha spinto le autorità a mettere l'intero Esagono sotto "emergenza attentati", il massimo grado di allerta previsto dal dispositiva di sicurezza francese.
Il giorno dopo, sabato, aveva dovuto chiudere anche il Louvre mentre oggi i due aeroporti di Parigi non sono stati fra quelli interessati dagli allarmi. A fermarsi oggi sono stati gli scali di:
- Lilla,
- Lione,
- Nantes,
- Nizza,
- Tolosa,
- Beauvais,
- Bordeaux,
- Pau
- Strasburgo;
dopo i controlli, decolli e atterraggi stanno progressivamente riprendendo ovunque.
Oggi intanto il governo francese ha presentato una versione più restrittiva della sua legge sull'immigrazione, che sarà dibattuta in Senato dal 6 novembre. Il ministro dell'Interno Gerald Darmanin intende in particolare aumentare da tre a 18 mesi la durata massima della detenzione amministrativa per gli stranieri in situazione irregolare e quelli schedati nel "file S" o delinquenti, in modo da avere più tempo per allontanarli dal territorio nazionale.
Tra le sue nuove proposte c'è anche quella di fare un passo indietro sulla creazione di un permesso di soggiorno per i lavoratori dei settori che richiedono manodopera. Inoltre il ministro suggerisce che "l'adesione a un'ideologia jihadista" da parte di qualsiasi straniero sarà motivo di ritiro del permesso di soggiorno.
Di fatto oggi la legge prevede già che il permesso possa essere ritirato "a qualsiasi straniero la cui presenza in Francia costituisca una minaccia per l'ordine pubblico", cosi' come agli stranieri che hanno commesso reati gravi quali traffico di droga, tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione. Darmanin ha nel mirino in particolare 2.852 stranieri titolari di permesso di soggiorno e iscritti nel fascicolo per il trattamento delle denunce di prevenzione e radicalizzazione a carattere terroristico