AGI - Yaakov Weissmann è riuscito a sfuggire agli orrori dell'Olocausto nascondendosi con una famiglia non ebraica in Francia quando aveva appena quattro anni durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi, all'età di 83 anni, è sopravvissuto al blitz del 7 ottobre in Israele da parte dei miliziani di Hamas, un attacco che ha suscitato paragoni con le atrocità naziste per la sua brutalità. Il villaggio di Weissmann, Netiv Haassara, si trova a soli 500 metri dal confine con la Striscia di Gaza, da dove i miliziani di Hamas, sotto la copertura di una pioggia di missili, sono penetrati in Israele uccidendo 1.400 persone, per lo più civili. Weissmann ha sentito i razzi partire intorno alle 6 del mattino di Shabbat, il giorno ebraico di riposo.
"Razzi, razzi e boati. Beh, non è la prima volta", ha detto Weissmann, il cui villaggio di 800 abitanti è abituato ai proiettili sparati dai gruppi armati palestinesi verso Israele. Pistola alla mano, lui e la moglie si sono riparati nel rifugio fortificato di cui quasi ogni abitazione della zona è dotata, sprangando porta e finestra in soli 15 secondi.
"Quando abbiamo sentito sparare le mitragliatrici abbiamo capito che c'era stata un'infiltrazione di forze nemiche", ha detto. Uscendo dal rifugio, ha scoperto con grande sollievo che tutti e 23 i suoi discendenti - figli, nipoti e pronipoti - che vivono nel villaggio, erano vivi. Ma molti altri a Netiv Haassara erano stati uccisi, come cinque volontari della sicurezza, morti con le armi in mano. Man mano che il tempo passava, divenivano più chiari la portata e l'orrore dell'attacco. A dieci giorni di distanza, Weissmann può guardare con più lucidità a quello che è accaduto, ma la rabbia resta la stessa: "come è possibile che il nostro famoso esercito sia stato colto di sorpresa?" domanda.
Nato in Francia nel 1940, Weissmann ha detto che l'attacco ha fatto riaffiorare i ricordi della sua infanzia sotto il nazismo. I suoi genitori, polacchi, erano sfuggiti ai pogrom per trasferirsi in Francia nel 1933, ma suo padre era stato arrestato dalla milizia francese alleata dei nazisti nel 1944 per essere po deportato e ucciso ad Auschwitz.
Fu una famiglia gentile di un villaggio a sud-est di Lione a salvare lui e la sorella fingendo che fossero nipoti in visita. Dopo la guerra, Weissmann si trasferì in Israele, dove visse inizialmente vicino al confine giordano prima di stabilirsi a Netiv Haassara, un villaggio agricolo nella Penisola del Sinai, dopo che Israele l'aveva conquistata dall'Egitto durante la guerra dei sei giorni del 1967.
Ma il villaggio fu evacuato nel 1982 nell'ambito di un accordo di pace che restitui' il controllo della penisola all'Egitto. A 83 anni, Weissmann è stato nuovamente spostato, questa volta in una casa di riposo nel centro di Modiin, in Israele. Gli abitanti dei villaggi vicini a Gaza hanno per lo più abbandonato le loro case mentre le truppe israeliane si preparano per un'invasione via terra. "Non voglio vendetta, ma voglio che le persone responsabili paghino", ha detto Weissmann, aggiungendo che per lui "non è colpa solo di Hamas, ma anche di quelli di Gaza" che "hanno saltato di gioia e distribuito dolci" mentre i miliziani compivano il loro massacri.
La sua migliore vendetta sui nazisti, dice, è di essere rimasto in vita e di aver costruito una famiglia. "Volevi sterminarci? Bene, ho avuto figli e nipoti e continuiamo a vivere", ha detto, aggiungendo che utilizza il risarcimento che la Germania gli paga come sopravvissuto all'Olocausto per portare la famiglia in vacanza. Ora ciò che vuole è che Hamas sia "eradicato dalla mappa". La promessa di Israele di "distruggere" Hamas deve essere mantenuta, ha aggiungento, "Poi avrò pace".