AGI - Dopo avere ottenuto per la quarta volta l'incarico per formare un governo dal re Filippo, il leader del Psoe Pedro Sanchez inizierà domani le consultazioni ufficiali, anche se i colloqui sono iniziati in modo informale già da tempo. La presidente del Congresso Francina Armengol è in attesa della sua proposta sulla data della prossima sessione plenaria, che dovrà tenersi entro il 27 novembre.
Se non riuscirà ad avere un governo entro quella data, sarà necessario convocare nuove elezioni il 14 gennaio. "Domani - ha detto Sanchez alla Moncloa - inizia il giro di consultazioni con i diversi gruppi parlamentari". La prima a essere sentita sarà la leader di Sumar, Yolanda Diaz. Il premier uscente ha risposto a una domanda sulla possibile amnistia agli indipendentisti catalani per ottenere il loro appoggio dicendo che è ora il momento "della politica" e "della generosità", mentre il leader dei conservatori PP Alberto Nunez Feijoo, che la scorsa settimana ha fallito il tentativo di ottenere la fiducia, ha affermato che il consenso per Sanchez si è ridotto nell'ultimo mese.
Per ora il leader socialista dispone di 121 voti favorevoli dal suo partito, ai quali spera di aggiungere quelli di Sumar (31), ERC (7), Junts (7), EH Bildu (6), PNV (5) e BNG (1) e Coalizione delle Canarie (1). Con un evidente riferimento all'eventuale amnistia, che però non ha nominata, Sanchez ha affermato che qualsiasi accordo raggiunto nella trattativa con gli altri partiti "sarà trasparente, dovrà essere avallato dalle Cortes e dovrà pronunciarsi anche la Corte Costituzionale".
"Se gli spagnoli hanno detto qualcosa il 23 luglio è che non si può presiedere il governo della nazione senza comprendere la pluralità politica del Parlamento o la diversità territoriale della nazione. È il momento della politica, cosa che non è stata fatta del PP; di impegno per il Paese; di generosità, affinché possiamo trovare insieme il modo di articolare un Governo, non per un'investitura, ma per una legislatura. È il momento della leadership", ha aggiunto il presidente incaricato.
Il segretario generale del PSOE aveva già ricevuto l'incarico dal capo dello Stato in tre occasioni, e solo in una di queste aveva ottenuto l'appoggio del Congresso, quando nel 2018 era contrapposto alla sfiducia dell'allora leader popolare Mariano Rajoy.