AGI - In visita a Ajaccio, è arrivata una grande apertura del presidente Emmanuel Macron a favore di una "autonomia della Corsica nella Repubblica", da inserire nella "Costituzione". Una dichiarazione che rappresenta una "nuova tappa" che sia "né contro lo Stato né senza lo Stato", segnando così una riconciliazione con i nazionalisti corsi e con la maggioranza autonomista dell'isola del Sud della Francia.
Quello dell'indipendentismo corso rappresenta da secoli una rivendicazione e una battaglia in parte violenta e clandestina, che ha ciclicamente messo i suoi esponenti contro il governo centrale di Parigi, vera e propria spina nel fianco per gli inquilini dell'Eliseo, a prescindere dalla loro corrente politica. Questi i momenti salienti delle lotte indipendentiste e del braccio di ferro tra la Corsica e Parigi.
Le origini dell'indipendentismo corso
Dal 1729, i Corsi hanno cominciato la loro insurrezione, dopo quattro secoli di dominio della Repubblica di Genova, dichiarandosi indipendenti nel 1735. Genova, con l'appoggio francese, tenta di riconquistare l'isola. Sconfitti, gli insorti riprendono le armi nel 1755 sotto la guida di Pasquale Paoli, proclamato generale della Nazione, poi diventato primo capo della Repubblica corsa indipendente. Nello stesso anno viene adottata la Costituzione corsa, spesso considerata la prima costituzione democratica della storia moderna. Separa il potere esecutivo, legislativo e giudiziario ed è organizzata attorno al suffragio universale indiretto per tutti i capifamiglia, che possono essere anche donne.
Nel 1768 la Corsica diventa francese
Stanca della guerra, Genova cede "temporaneamente" i suoi diritti sulla Corsica, che di fatto non controllava più, alla Francia di Luigi XV con il Trattato di Versailles del 15 maggio 1768. Il re di Francia rifiuta di riconoscere l'indipendenza dalla Francia. La Repubblica Corsa invia il suo esercito e proclama la riunione della Corsica con la Francia. Nel 1769 le truppe di Pasquale Paoli sono sconfitte e lui parte in esilio in Gran Bretagna. La Corsica passa ufficialmente sotto l'amministrazione francese, sotto la critica dei filosofi illuministi come Rousseau e Voltaire.
Nel 1790, i rivoluzionari francesi richiamano Pasquale Paoli per affidargli il comando dell'isola. In seguito ai disaccordi con la Convenzione Nazionale - il regime politico francese dal settembre 1792 al 1795 - e preoccupato per il Terrore, negozia la creazione di un Regno di Corsica sotto la protezione della Gran Bretagna nel 1794. L'isola di bellezza - questo il soprannome - diventa nuovamente francese nel 1796 Pasquale Paoli e la sua Costituzione rimangono fino ad oggi i simboli dell'indipendenza della Corsica. Napoleone Bonaparte, nato ad Ajaccio nel 1769, diventa imperatore dei francesi nel 1804.
Dopo la Seconda guerra mondiale povertà e rivendicazioni
Nel corso del XX secolo, la Corsica perde meta' della sua popolazione a causa della disoccupazione e delle difficoltà economiche dell'isola. Il 4 ottobre 1943, la Corsica è stata il primo territorio liberato della Francia metropolitana. Lo sviluppo del turismo in numerosi villaggi fa lievitare i prezzi degli immobili. Nel 1957 viene lanciato un importante piano d'azione per rimettere in carreggiata l'economia della Corsica, dipartimento più povero di tutta la Francia. La SOMIVAC (Societa' di Sviluppo per la Corsica) realizza importanti lavori di sviluppo, elettrificazione e irrigazione nella pianura orientale.
Tuttavia, decine di migliaia di 'pieds noirs' vengono rimpatriati con urgenza dall'Algeria prima e dopo la sua indipendenza: ottengono il 90% delle terre abitabili e coltivabili inizialmente promesse agli agricoltori corsi. Il malcontento corso si manifesta con gli scioperi. L'isolamento dell'isola accelera la radicalizzazione delle rivendicazioni, in una fase decisiva di passaggio dal regionalismo all'autonomia per raggiungere la rivendicazione di indipendenza.
Nel 1976 nasce il fronte di liberazione nazionale
Il 21 e 22 agosto 1975, una dozzina di attivisti armati dell'Azione Regionalista Corsa (ARC) occupano una cantina gestita da un 'pied noir' ad Aleria, per protestare contro le truffe nel settore vitivinicolo e le condizioni di alloggio dei rimpatriati dell'Algeria, ai danni dei corsi dell'isola. In risposta, il governo francese invia 1.200 agenti di sicurezza Crs, veicoli blindati ed elicotteri per circondare l'edificio. Due gendarmi sono uccisi e un attivista rimane gravemente ferito. Violente rivolte si diffondono in tutto il Paese in opposizione alla forte risposta del governo e vengono nuovamente inviati veicoli blindati. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio 1976, il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica (FLNC) annuncia la sua creazione attraverso una serie di attentati. Si batte per la liberazione nazionale, per l'uscita dalla Repubblica francese con tutti i mezzi, anche armati. Dal 1976, sull'isola sono stati commessi 10.500 attentati e l'FLNC ne ha rivendicato la responsabilita' in meno della meta'.
Anni '90, spaccatura tra indipendentisti e autonomisti
Le differenze che attraversano il movimento diventano sempre più violente, a tal punto che si separa in due rami principali: l'FLNC Canal-Historique favorevole all'indipendenza e l'FLNC Canal, che difende l'autonomia senza abbandonare la lotta armata. Durante gli scontri fratricidi del 1994-96 si registra una quindicina di morti. Politicamente l'indipendenza corrisponde a una situazione di autogoverno e alla sovranità di un territorio mentre l'autonomia consente a un territorio di beneficiare di leggi specifiche.
Nel febbraio 1998, il prefetto della Corsica, Claude Erignac, è assassinato per le strade di Ajaccio, ucciso a colpi di arma da fuoco da un piccolo gruppo di separatisti vicini al FLNC, che speravano cosi' di rilanciare la lotta, tra cui il pastore Yvan Colonna. Quest'ultimo viene arrestato soltanto nel 2003, in fuga nella macchia mediterranea. Alain Ferrandi, Pierre Alessandri e Yvan Colonna, i tre esponenti del 'comando Erignac - sono condannati all'ergastolo.
Nel 2015 la vittoria elettorale nazionalisti
In un comunicato stampa del 2014, il FLNC annuncia che avrebbe cessato la lotta armata, consentendo al clima di essere meno violento, più sereno. Il 13 dicembre 2015 la lista nazionalista "Pe' a Corsica" (Per la Corsica), che unisce autonomi e separatisti, arriva prima al secondo turno delle elezioni territoriali con oltre il 35% dei voti. La coalizione è rieletta nel 2017 con un margine - più del 56% dei voti - al secondo turno e ottiene la maggioranza assoluta nell'Assemblea della Corsica. Questa vittoria, oltre al nuovo status di "comunita' della Corsica" che decentralizza il potere dal 2018, suggerisce un dialogo verso l'autonomia.
Nel 2022 uccisione Yvan Colonna riaccende le rivendicazioni
Mercoledi' 2 marzo 2022 Yvan Colonna, detenuto ad Arles, è stato aggredito da un compagno di cella e due settimane dopo, il 21 marzo, muore per le ferite inferte. Vengono organizzate numerose manifestazioni in suo onore ma anche contro lo Stato francese ritenuto complice della sua uccisione in quanto sulla carta Colonna veniva monitorato molto da vicino per il suo status di detenuto di alto profilo.
A insorgere in modo più virulento e deciso sono i giovani che bloccano scuole medie, superiori e le università. Per diversi giorni si verificano scontri con la polizia. Yvan Colonna è considerato dai giovani corsi una figura moderna del mito del bandito d'onore, una persona che si nasconde nella macchia mediterranea e che vive della solidarietà degli abitanti, per tradizione. Per calmare la situazione, il ministro degli Interni Gerald Darmanin, in visita sull'isola, si dice disponibile al suo conferimento di potere. Al momento tutti si chiedono se si tratta di una dichiarazione elettorale o di una promessa di dialogo.