AGI - L'uomo forte della Cecenia, Ramzan Kadyrov, si è detto "orgoglioso" del figlio Adam che ha preso a calci e pugni un uomo, arrestato mesi fa a Grozny per aver bruciato il Corano. Kadyrov, che governa questa repubblica del Caucaso russo a maggioranza musulmana dal 2007, è accusato dagli attivisti per i diritti di aver ordinato rapimenti e esecuzioni extragiudiziali. "Lo ha picchiato e ha fatto la cosa giusta", ha detto Kadyrov su Telegram. "Sono orgoglioso delle azioni di Adam, ha sviluppato ideali adulti di onore e dignità in difesa della sua religione", ha dichiarato.
Il leader ceceno ha pubblicato un video in cui si vede suo figlio, vestito color kaki, mentre picchia il detenuto, Nikita Zhuravel. Kadyrov ha confermato così la notizia del pestaggio che circolava da tempo. L'ombudsman per i diritti umani russa, Tatyana Moskalkova, ha condannato quanto accaduto ricordando che "non importa quale terribile crimine commetta una persona, deve risponderne davanti al tribunale secondo la legge e durante le indagini in un centro di custodia cautelare, dovrà essere detenuta secondo le regole stabilite dalla legge". Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non ha voluto commentare la vicenda.
"Credo che chiunque violi qualsiasi Sacra Scrittura, compresi coloro che la bruciano e offendono decine di milioni di cittadini del nostro grande Paese, dovrebbe essere severamente punito", ha detto Kadyrov. Il leader ceceno ha poi paragonato i blasfemi a "un tumore malato sul corpo che ha va bruciato". Kadyrov ha pubblicizzato il coinvolgimento di suo figlio nell'offensiva ucraina, dopo aver annunciato nel marzo 2022 di aver mandato al fronte tre dei suoi figli: Akhmat, 16 anni, Eli, 15 e Adam, 14.
Adam Kadyrov combatte fin dall'infanzia: è apparso per la prima volta sui media nel 2016 quando, a otto anni, ha partecipato a un torneo di arti marziali miste (MMA) a Grozny.
Ufficialmente, ai bambini sotto i 12 anni è vietato partecipare alle gare di MMA, ma i combattimenti in Cecenia si sono svolti secondo le regole degli "adulti", cioè senza caschi o speciali imbottiture protettive sulle gambe. Tutti e tre i figli di Kadyrov, all'epoca, hanno sconfitto i loro avversari davanti al padre.
L'evento è stato criticato da molti attivisti per i diritti umani e atleti. Ad esempio, la leggenda delle arti marziali miste (a quel tempo il presidente dell'Unione russa MMA) Fedor Emelianenko ha detto: "Bambini che avevano otto anni si picchiavano a vicenda davanti ad adulti gioiosi. è scandaloso che Ramzan Kadyrov abbia assistito a tutto questo".