AGI - "Siamo con voi e restiamo con voi". Questo il messaggio che Joe Biden, ha consegnato al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky nel giorno dell'incontro dei due leader alla Casa Bianca. Un messaggio supportato da un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev per altri 325 milioni di dollari. "È esattamente ciò di cui i nostri soldati hanno bisogno", è stata la replica di Zelensky, che ha ringraziato il capo della Casa Bianca.
Gli aiuti comprendono missili di difesa aerea, munizioni per lanciarazzi multipli Himar, armi anticarro e munizioni di artiglieria. Washington per il momento non fornirà i missili ATACMS a lungo raggio richiesti da Kiev, ma invierà le munizioni a grappolo che gli Stati Uniti hanno accettato di consegnare all'Ucraina lo scorso luglio. E la prossima settimana saranno consegnati alle forze armate ucraine i primi carri armati americani Abrams.
Le divisioni al Congresso
Tuttavia il secondo viaggio di Zelensky a Washington è stato più difficile del primo: a dicembre scorso il presidente ucraino aveva ricevuto un'accoglienza da eroe, questa volta ha tenuto i suoi incontri a porte chiuse al Congresso, mentre cresce la stanchezza della guerra da parte soprattutto dei repubblicani.
I membri del GOP più intransigenti stanno minacciando di bloccare la richiesta di Biden per un nuovo pacchetto di aiuti da 24 miliardi di dollari per l'Ucraina. L'aspra battaglia sulla spesa potrebbe innescare una chiusura del governo degli Stati Uniti. Biden ha detto a Zelensky che non c'è "nessuna alternativa" al sostegno dei finanziamenti all'Ucraina, aggiungendo che "conta sul buon giudizio del Congresso degli Stati Uniti". Ma ha respinto per ora la richiesta di Kiev di inviare missili ATACMS a lungo raggio che possano colpire fino a 300 chilometri di distanza.
"Ho assicurato al presidente Biden che noi in Ucraina non ci arrenderemo e lui mi ha assicurato che l'America sarà con noi, per tutto il tempo necessario", ha detto Zelensky, che ha ringraziato Biden per "l'assistenza vitale fornita dagli Stati Uniti per combattere il terrorismo russo e si è recato al Pentagono dove ha deposto una corona di fiori al memoriale per le vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001.
L'ultimo pacchetto statunitense rafforzerebbe anche la capacità di difesa aerea dell'Ucraina, cruciale in un momento in cui il paese deve affrontare ripetuti attacchi missilistici e droni russi. La parte fondamentale della visita di Zelensky è stata tuttavia probabilmente quella a un Congresso profondamente diviso.
La destra del partito Repubblicano è sempre più fermamente convinta che il rubinetto degli aiuti debba essere chiuso, con il Congresso che finora ha già approvato 100 miliardi di dollari in aiuti, compresi 43 miliardi di dollari in armi. Alcuni Repubblicani sostengono che i soldi potrebbero essere spesi meglio per la sicurezza dei confini statunitensi, mentre ci sono anche preoccupazioni per il ritmo della controffensiva di Kiev e si teme che con la corruzione in Ucraina i soldi andranno sprecati.
I dubbi sono alimentati dai messaggi dell'ex presidente e probabile candidato al 2024 Donald Trump, che si è opposto a maggiori finanziamenti e ha spesso espresso ammirazione per il russo Vladimir Putin. La tendenza ha raggiunto anche parti dei repubblicani generalmente più filo-ucraini al Senato: il senatore Roger Marshall ha affermato che il Congresso non dovrebbe "inviare un altro assegno in bianco a Zelensky".