AGI - Gran fermento a Bordeaux per l'arrivo venerdì di Carlo III e Camilla, impegnati nella prima visita di Stato in Francia, con una tappa nel capoluogo del Sud-Ovest, luogo di residenza di 39 mila cittadini britannici. Ad aspettare la coppia reale, oltre alle autorità e ai connazionali, sono Florence e Daniel Cathiard, proprietari di un vigneto grand cru biologico nel castello Smith Haut Lafitte, a Martillac, a una ventina di chilometri da Bordeaux.
Come l'Eliseo, anche la coppia Cathiard ha curato nei minimi dettagli il programma della visita dei sovrani britannici, che giunge in pieno periodo di vendemmia. Un luogo insolito quello che scoprirà Carlo III con la moglie, motivo per cui i servizi di sicurezza di Buckingham Palace hanno già fatto sei sopralluoghi, per accertarsi che fosse tutto pronto.
Per il D-Day Cathiard deve ancora ricevere un briefing sul protocollo da osservare e nel contempo 200 gendarmi e poliziotti vengono mobilitati per garantire la sicurezza dei reali, accanto ai servizi inglesi. Per la blasonata proprietaria del vigneto che gestisce col marito dal 1990 - esteso su 78 ettari di rosso e 10,5 di bianco da agricoltura biologica - tutti questi vincoli e controlli sono limitati rispetto all'onore concesso.
"Siamo molto felici e orgogliosi", ha confidato Florence Cathiard a Le Figaro. "Re Carlo III era in anticipo sui tempi, come noi. Ha fatto qualcosa di straordinario a Highgrove: è la fattoria dei miei sogni. Tutto è bello, organico e il re si sporca le mani", ha raccontato al quotidiano francese.
L'enologa è una vera fan di Carlo III, che ebbe modo di incontrare - quando era Principe di Galles - circa 20 anni fa, durante una partita di polo in Inghilterra. E se oggi questa sua ammirazione sembra naturale, Cathiard ricorda di essere stata presa in giro in quel momento per questo suo sentimento.
Ma per lei non ha importanza e il successo del Principe di Galles nella sua proprietà ha contribuito a "rafforzare" la perseveranza dell'imprenditrice ed enologa francese. Le lavorazioni del suo vigneto sono ormai ben consolidate grazie ai pannelli solari, alle fermentazioni con bicarbonato di sodio rivendute per la produzione di spirulina e la valorizzazione dell'uva utilizzata nel principio attivo delle creme della nota marca di cosmetica, Caudalie.
Ma i primi anni di Chateau Smith Haut Lafitte in modalità biologica non furono affatto facili. "Siamo stati troppo veloci. Abbiamo improvvisamente rimosso tutte le sostanze chimiche con le quali le viti erano state alimentate forzatamente e sono letteralmente cadute a terra. Abbiamo visto le radici spuntare", ha ricordato Cathiard.
Dopo il disastro risalente al 1991, la coppia riuscì a produrre un'annata media nel 1993, prima di fare un passo indietro per iniziare meglio nel 1994, ma dovettero aspettare fino al 1998 per ottenere risultati incoraggianti. Raccolto a mano, tripla cernita che consente una pulizia del 98% dei contenitori, ogni acino d'uva viene selezionato e il vinacciolo deve essere croccante.
Quindi per Florence Cathiard, che riconosce che il vigneto "è diventato molto di moda negli ultimi 5 anni", questa visita del Re Carlo è il culmine di oltre 30 anni di lavoro nel campo della biodinamica. È anche un bellissimo omaggio al padre, che l'ha spinta a lanciarsi immediatamente nell'agricoltura biologica quando ha fondato il vigneto. "Ha voluto che ci chiamassimo la vigna della Natura. Vivevamo in campagna nell'Alta Provenza, ed è lui che ci ha inculcato la cosa", ha ancora raccontato la donna che ha scelto di conservare lo stemma e il nome del precedente proprietario, George Smith, quale eredità di 658 anni di attività della tenuta.
Un amore per il cibo biologico e il lavoro di coppia che si tramanda di generazione in generazione. Mathilde, la figlia maggiore dei Cathiard, ha fondato con il marito il marchio di cosmetici Caudalie, mentre la figlia minore, Alice, ha creato un resort 5 stelle con il marito. Si chiama Les Sources de Caudalie, dove si trovano la Spa vinoterapica e i ristoranti 'La Grand'Vignè - due stelle nella Guida Michelin -, 'La table du lavoir' e 'Rougè, i cui piatti vengono serviti con verdure biologiche coltivate nei tre orti dei giardini, a soli 200 metri.
Un colpo di fortuna per Buckingham Palace: Chateau Smith Haut Lafitte possiede anche due cantine. Per garantire l'incolumità del re, i quasi 200 lavoratori stagionali impiegati per la vendemmia lavoreranno sulle giovani viti, situate a due passi dal castello. In questo periodo, Florence Cathiard spera di mostrare a Carlo III il 'pigeagè, un gesto ancestrale ancora eseguito a mano in vigna, così come la cantina del grand cru in rosso dove "fa freddo, ma non alziamo la temperatura, nemmeno per il re!".
Carlo III dovrebbe anche scoprire la fabbrica di botti: Smith Haut Lafitte è uno dei soli tre castelli - con Margaux e Lafite-Rothschild - ad averne ancora una. Gli verrà poi offerta una degustazione e se non assaggerà il suo anno di nascita, Florence Cathiard ha in serbo per lui un'annata ancora più simbolica, un millesimato. Infine sua Maestà potrà anche salire sulla torre del castello e suonare la campana per esprimere un desiderio.