AGI - I sismometri esistenti in Ucraina, normalmente utilizzati per monitorare gli esperimenti di armi nucleari o per rilevare i terremoti, sono stati riadattati per rilevare i tempi e i luoghi di oltre 1200 esplosioni nelle province vicine a Kiev.
La potenza esplosiva registrata dai sismometri fornisce anche indizi sulle munizioni o sulle armi che stanno dietro ogni esplosione. "Stiamo elaborando automaticamente i dati e vediamo le esplosioni quasi nel momento in cui avvengono", ha spiegato Ben Dando del NORSAR, una fondazione di ricerca sismica in Norvegia. "Questo - ha continuato - non è mai stato fatto prima in un conflitto attivo in tempo reale".
Dando e i suoi colleghi hanno iniziato con la ricerca di esplosioni insolite vicino alle centrali nucleari ucraine nel febbraio 2022. Ben presto si sono resi conto che stavano rilevando un'ampia varietà di esplosioni mentre infuriavano le battaglie e gli attacchi aerei russi prendevano di mira le città ucraine.
Attraverso software e tecniche esistenti, hanno rapidamente messo a punto algoritmi di rilevamento in grado di fornire automaticamente avvisi entro 10-15 minuti da un'esplosione. Tali algoritmi possono calcolare la posizione e la tempistica di ogni esplosione in base al momento in cui le diverse onde sismiche arrivano ai sensori.
La tecnica ha funzionato particolarmente bene nel raggio di circa 200 chilometri dalla stazione sismica di Malin, a nord-ovest di Kiev, originariamente creata come parte di una rete internazionale per il monitoraggio delle esplosioni nucleari.
I problemi da superare
La stazione dispone di 24 sensori sismici, ciascuno dei quali è separato da una distanza massima di 2 chilometri, insieme a sensori di infrasuoni in grado di rilevare onde sonore tipicamente non udibili dall'uomo. Ma il rilevamento diventa più difficile nell'Ucraina orientale, dove i sensori sono meno numerosi.
In precedenza, i ricercatori hanno utilizzato i dati sismici per identificare un'esplosione avvenuta in concomitanza con il crollo, il 6 giugno 2023, della diga ucraina di Kakhovka, all'epoca controllata dalle forze militari russe. "Il monitoraggio sismico promette di tracciare il numero, la tempistica e le dimensioni relative delle esplosioni", ha affermato Michael Pasyanos del Lawrence Livermore National Laboratory in California.
"Ma, le stime della resa degli esplosivi potrebbero non essere ancora abbastanza precise da identificare definitivamente una particolare arma dietro ogni esplosione - ha avvertito -. Il monitoraggio sismico dei conflitti sarebbe anche più' difficile in Medio Oriente, Africa e Sud America, dove ci sono relativamente pochi campi sismici".
Secondo Dando i sensori sismici portatili potrebbero colmare la lacuna: "Si potrebbero dispiegare rapidamente fitte reti di sensori sismici portatili e fare un tipo di analisi simile".