AGI - Il giorno dopo l'inizio del contestato sversamento nell'Oceano pacifico delle acque trattate della centrale di Fukushima, Tepco, la società che ne gestisce la bonifica, assicura che i livelli di radioattività riscontrati nei campioni di acqua marina prelevati sono ampiamente al di sotto dei limiti di sicurezza.
I test "rapidi" sono stati effettuati ieri pomeriggio e i risultati confermano "che il valore analizzato è inferiore a 1.500 bequerel per litro", ha dichiarato il portavoce della TEPCO Keisuke Matsuo in una conferenza stampa.
Cosa sono i berequel
I becquerel per litro sono una misura della radioattività il cui limite di sicurezza è fissato a 60.000. "Continueremo a condurre analisi ogni giorno per il prossimo mese e anche dopo: fornendo spiegazioni rapide e di facile comprensione, speriamo di dissipare le varie preoccupazioni", ha spiegato.
Quanto all'Aiea, che aveva dato il suo ok al rilascio, gli esperti "sono presenti sul posto per fungere da occhi della comunità internazionale e garantire che lo scarico avvenga come previsto, in conformità con gli standard di sicurezza dell'AIEA", ha dichiarato il capo dell'organismo delle Nazioni Unite, Rafael Grossi, in un comunicato.
In un rapporto Aiea affermava che "gli scarichi delle acque trattate avrebbero un trascurabile impatto radiologico sulla popolazione e sull'ambiente". Tali conclusioni hanno irritato Pechino, che ha accusato il Giappone di utilizzare l'oceano "come una fogna".
I messaggi rassicuranti giungono dopo che i Paesi vicini hanno protestato contro la decisione di Tokyo, e la Cina ha bloccato le importazioni di pesce dal Giappone.
Come funziona lo sversamento
Il Giappone ha iniziato giovedì 24 settembre a rilasciare nel Pacifico l'acqua contaminata dopo averla trattata per rimuovere la maggior parte delle scorie radioattive, un processo che continuerà per diversi decenni e che continua a suscitare proteste in patria e all'estero.
Le acque reflue vengono diluite con acqua di mare fino a un quarantesimo della concentrazione consentita dagli standard di sicurezza giapponesi e scaricate nell'oceano Pacifico con l'utilizzo di un tunnel sottomarino lungo un chilometro: i serbatoi installati alla centrale di Fukushima contengono attualmente 1,34 milioni di tonnellate di acqua trattata, e avrebbero raggiunto la capacità massima entro il 2024 se Tokyo non avesse dato il via alle operazioni di scarico in mare, su cui saranno diffuse informazioni quotidiane.
Il rilascio è iniziato intorno alle 6 dopo che sono stati effettuati i controlli finali sulle pompe dell'acqua e alcune valvole sono state aperte manualmente, ha annunciato la Tepco specificando che il rilascio sarebbe stato interrotto se fossero state rilevate anomalie.
La Cina sospende l'import di prodotti ittici
La dogana cinese ha sospeso le importazioni di tutti i "prodotti ittici" dal Giappone a causa del rilascio di acque reflue dalla centrale nucleare di Fukushima nell'Oceano Pacifico.
"Al fine di prevenire in modo completo i rischi per la sicurezza alimentare derivanti dalla contaminazione radioattiva causata dallo scarico in mare delle acque reflue nucleari di Fukushima, proteggere la salute dei consumatori cinesi e garantire la sicurezza degli alimenti importati, l'Amministrazione generale delle dogane ha deciso di sospendere completamente l'importazione di prodotti acquatici originari del Giappone dal 24 agosto 2023, compresi gli animali acquatici commestibili", ha affermato in una nota l'autorità doganale.
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha chiesto a Pechino di "eliminare immediatamente" il bando. "Abbiamo presentato un reclamo alla Cina attraverso i canali diplomatici, esortandola a eliminare immediatamente il divieto", ha dichiarato.
Da parte sua la Corea del Nord attraverso il ministero degli Esteri ha chiesto al Giappone di "fermare immediatamente il rilascio pericoloso di acqua radioattiva che minaccia seriamente la sicurezza e il futuro dell'umanità".