AGI - Cosa è davvero successo nei cieli russi nel pomeriggio di mercoledì? Eugeny Viktorovich Prigozhin è morto nell'esplosione del suo aereo o è tutta una messa in scena per permettere all'ingombrante capo della Wagner di uscire di scena senza compromettere la leadership di Vladimir Putin? Gli interrogativi sono tanti e ne abbiamo parlato con Carlo Biffani, esperto di sicurezza.
L'intelligence americana e quella francese sembrano non avere dubbi: la mano dietro l'eliminazione di Prigozhin è quella di Putin
Il presidente Putin ha già dato negli anni prove numerose della sua proverbiale "capacità di perdonare". Ogni volta che ha sentito ferito il proprio orgoglio, è sempre passato all'incasso. Resta da chiedersi in tal senso, come pensasse il suo "Cuoco" di farla franca
Appunto, cosa lo rendeva così sicuro?
Probabilmente ha pensato che la sua assicurazione sulla vita fosse rappresentata dal fatto che senza di lui, la sua creatura, la Wagner, sarebbe stata come un esercito acefalo e quella creatura era - a suo parere e non solo - troppo importante per Putin. Ha forse immaginato che Putin avrebbe soprasseduto nei propositi di vendetta, in ragione delle difficoltà nel proseguire le attività del gruppo paramilitare nei molteplici scenari nei quali è coinvolto senza il suo comandante in capo. Prigozhin potrebbe aver pensato: "Sono insostituibile e strategicamente indispensabile al raggiungimento degli obiettivi prefissatisi dal mio presidente. Senza di me i miei uomini smetterebbero di combattere. Ci passerà sopra obtorto collo..."
Cosa sarà adesso della Wagner?
Ormai è una realtà funzionale all'esercizio del potere e della funzione di espansione russa oltre che di consolidamento e difesa degli interessi di Putin oltre confine. È divenuta fondamentale in termini di interventi strategici e di supporto tattico alle mire espansionistiche del presidente della Repubblica Federale Russa. Al suo arrivo negli scenari nei quali la sua azione si è via via consolidata, la si è assimilata alla compagnia militare privata Blackwater di Eric Prince di inizio 2000. Credo sia evidente come la compagine americana sia stata di fatto surclassata in termini di capacità di impiego come strumento strategico al servizio di un governo, da quella russa
Se si prende per buona l'ipotesi che si tratti di un omicidio mirato ordito da Putin potrebbe essere un autogol?
Personalmente ritengo che Wagner oltre a essere un attore insostituibile per gli interessi di Mosca, in Ucraina come in Bielorussia, in Libia come in Sudan o nel Sahel è stata a oggi una compagnia gestita da un unico padre padrone. Tolto Prigozhin dalla scena non si deve pensare a quel gruppo alla stregua di una azienda nella quale andrà "solo" sostituito l'amministratore delegato. Gli uomini di Wagner combattevano per il denaro e per il loro comandante Prigozhin. Quello che potrà accadere da oggi in poi è tutto da stabilire e credo che anche per Putin rischi di essere una operazione al buio con possibili se non probabili sviluppi disastrosi.
A meno che non abbia atteso due mesi per consumare la vendetta in ragione del tempo necessario assicurarsi la fedeltà di una Wagner senza il suo patron.