AGI - I lupi dell’Andalusia sono stati dichiarati estinti. La notizia rimbalza sui principali media internazionali e sulle riviste specializzate e di settore naturalistico-ambientale. Dopo anni in cui s’è assistito a un progressivo declino della specie, dal 2003 – segnala il Guardian – il governo regionale dell’Andalusia ha realizzato un censimento della popolazione del Canis lupus signatus, nel tentativo di monitorare la specie e ridurre così i conflitti con la popolazione locale, in particolare gli allevatori che temono le aggressioni alle greggi.
Tuttavia, in un rapporto ad hoc il Dipartimento dell'ambiente del governo andaluso mette in evidenza che "dal 2020 non c'è stato alcun segno della presenza del lupo in Andalusia", nonostante appartenga ad una specie protetta. Almeno fino al 2010 si stimava che esistessero “da sei a otto branchi di lupi nella regione”, principalmente nella Sierra Morena, che comprendevano fino a 56 individui.
Le cause della progressiva estinzione è dovuta al fatto che i pochi branchi di lupi esistenti nel sud della Spagna “sono minacciati dall'isolamento fisico e genetico, dalla perdita di habitat, dal bracconaggio e dalla caccia illegale", afferma al quotidiano inglese Luis Suárez, il coordinatore per la conservazione del Wwf in Spagna, e “la vergognosa perdita di lupi in Andalusia è direttamente correlata alla mancanza di volontà politica da parte del governo regionale di adottare misure di conservazione", ha poi precisato.
Per il coordinatore del Wwf spagnolo, infatti, "è incomprensibile che, nonostante una situazione che risale a decenni fa, il lupo non sia stato elencato come specie in pericolo di estinzione e non ci sia stato un piano di recupero", tanto che si sottolinea che “se fosse stato classificato come specie in via di estinzione, il governo andaluso sarebbe stato legalmente obbligato ad adottare misure per proteggere la popolazione locale dei lupi”. Suárez ha affermato che per anni il governo è stato di fatto paralizzato dal timore di uno scontro con la lobby dei cacciatori e gli allevatori di bestiame e si è limitato solamente “a monitorare la popolazione dei lupi”.
La Spagna avrebbe però la più grande popolazione di lupi d'Europa. A metà del XIX secolo c'erano circa 9.000 sparsi per tutto il paese, ma una mirata politica di soppressione ha fatto sì che negli anni '70 ne rimanessero solo poche centinaia. Quando il loro avvelenamento è stato bandito nel corso degli anni '70, la specie ha iniziato a riprendersi. Ma il censimento più recente, avvenuto nel 2021, ha accertato c'erano tra 2.000 e 2.500 lupi suddivisi in 297 branchi, il 90% dei quali si trovava nel nord-ovest, principalmente in Castilla y León, Galizia e Asturie, dove potevano godere dello status di specie protetta.
La caccia al lupo è stata vietata dal 2021 mentre il piano di recupero della specie da parte del governo spagnolo, annunciato nel 2021, puntava ad un aumento del 18% della popolazione, da 297 a 350 branchi.
Ma secondo gli esperti si tratta solo di stime ottimistiche. Intanto, in Andalusia si è estinto.