AGI - Senza presentarsi in tribunale in Florida, l'ex presidente Donald Trump si è dichiarato non colpevole in relazione a nuove accuse nell'inchiesta sui documenti segreti della Casa Bianca, nascosti a Mar-a-Lago. Lo scrive la stampa americana, citando documenti giudiziari.
È la seconda volta nel giro di 24 ore che l'ex presidente presenta una dichiarazione di non colpevolezza, dopo che ieri gli sono state presentate le accuse nell'indagine del super procuratore, Jack Smith sul suo tentativo di ribaltare l'esito delle elezioni presidenziali del 2020.
È un momento decisamente complicato sul piano giudiziario per il magnate, aspirante candidato del Gop alle prossime elezioni presidenziali e che nei sondaggi va a gonfie vele. A giugno, l'ex presidente è stato chiamato a rispondere di 38 capi d'accusa, dopo che si è scoperto che aveva portato via una serie di documenti classificati dalla Casa Bianca e li aveva nascosti nella sua residenza privata di Mar-a-Lago, una volta finito il suo mandato presidenziale.
Su questa stessa inchiesta, la scorsa settimana gli sono state presentate altre tre accuse. In quell'occasione il superprocuratore ha anche presentato nuove accuse contro Walt Nauta, l'assistente dell'ex presidente (l'uomo che ieri gli teneva l'ombrello quando, sull'asfalto della pista dell'aeroporto Ronald Reagan, a Washington, il tycoon ha arringato i giornalisti, al termine dell'udienza) e ha aggiunto all'inchiesta le accuse al gestore della proprietà di Mar-a-Lago Carlos De Oliveira.
"Intervenga la Corte Suprema"
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto alla Corte Suprema di intervenire nelle sue battaglie legali, dopo la terza incriminazione per il ruolo svolto nell'insurrezione del 6 gennaio 2021. In un post pubblicato sulla sua piattaforma social, Truth, il tycoon ha ripetuto le accuse al presidente Joe Biden.
Trump ha dichiarato che i molti casi avviati nei suoi confronti richiederanno "enormi quantita'" di tempo e denaro e lo costringeranno a usare quelle risorse per i processi, "risorse - ha aggiunto - che sarebbero state destinate a finanziare la campagna presidenziale e i comizi, e invece mi toccherà' spenderle per contrastare questi banditi della sinistra radicale nei tribunali di tutto il Paese".
"Sto guidando i sondaggi - ha continuato - anche nei confronti del corrotto Joe (Joe Biden, ndr) ma questa non è una partita. È interferenza elettorale e la Corte Suprema deve intervenire". Trump è stato incriminato per concorso nel tentativo di frodare gli Stati Uniti, ostruzione del processo democratico e contro i diritti dei cittadini, per il suo tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020.
Quella notificata ieri a Washington è la terza incriminazione per il tycoon dopo quella per il pagamento in nero nei confronti di due donne che avevano minacciato, nel 2016, di rivelare le sue relazioni extraconiugali, e per il trasferimento illegale di documenti riservati dalla Casa Bianca al resort dell'ex presidente, in Florida.
Biden ha più volte sottolineato l'indipendenza del dipartimento di Giustizia nel prendere le sue decisioni, mentre il super procuratore Jack Smith, che guida l'inchiesta sul 6 gennaio 2021, e il procuratore generale Merrick Garland hanno difeso l'integrità del dipartimento e dell'Fbi, più volte accusate da Trump di agire per fini politici.