AGi. - Il super procuratore federale americano Jack Smith, che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump definisce "folle" per averlo incriminato due volte, non è estraneo a casi ad alto rischio.
Negli ultimi due decenni, Smith, 54 anni, ha perseguito funzionari pubblici negli Stati Uniti e all'estero, con un record misto di successi. Ieri, Smith ha auspicato "un processo rapido" contro Trump, il favorito per la nomination presidenziale repubblicana nelle presidenziali del 2024.
Lo accusa di aver tentato di ribaltare il risultato delle elezioni del 2020. A giugno, Jack Smith è diventato il primo procuratore federale ad incriminare penalmente un ex presidente degli Stati Uniti. Lo ha fatto, la prima volta a giugno, per negligenza nella gestione dei documenti riservati che Trump ha portato dalla Casa Bianca nella sua villa in Florida.
Chi è Jack Smith
Nato a Clay, nello Stato di New York, 54 anni, avvocato con una lunga esperienza nel dipartimento Giustizia, Smith è stato nominato a novembre consigliere speciale dal dipartimento di Giustizia.
Laureato alla Harvard Law School, ha iniziato la sua carriera di procuratore nel 1994 come assistente nell'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan. Nel decennio successivo, ha scalato i ranghi dell'ufficio del procuratore degli Stati Uniti a Brooklyn, dove ha perseguito bande violente, truffatori e casi di corruzione pubblica.
Una volta ha trascorso un fine settimana dormendo nel corridoio di un condominio per convincere una donna a testimoniare in un caso di violenza domestica, ha riferito l'Associated Press.
A lui, considerato uomo di poche parole e con la fama da duro, maturata negli anni in cui era a capo della sezione di Pubblica integrità del ministero - dove ha sovrinteso indagini per corruzione sia contro politici democratici che repubblicani - è stato affidato il compito di occuparsi delle inchieste che vedono oggi incriminato Trump.
Smith è famoso per essere stato il terrore dei burocrati di Washington, l'uomo che si occupava di casi di corruzione di politici negli Stati Uniti e fuori dai confini, ma anche per aver ricoperto il delicato incarico di procuratore speciale presso l'Alta corte dell'Aja dove perseguiva i crimini di guerra.
È un uomo molto atletico che afferma di aver completato oltre 100 gare di triathlon negli Stati Uniti e all'estero. Secondo un giornalista di Msnbc, il super procuratore è considerato "un bulldog molto aggressivo" a causa dei metodi che impiega. Il New York Times lo definisce "intransigente".
In occasione della sua nomina, l'anno scorso, l'Attorney General Merrick Garland lo aveva definito "la scelta giusta" per supervisionare le due indagini "con urgenza e imparzialità". La prima è quella sui documenti classificati portati a Mar-a-Lago e la seconda, quella sul suo tentativo di sovvertire in Georgia nel 2020 il risultato elettorale delle presidenziali, in cui lui era stato sconfitto da Joe Biden.
Da quando ha preso in mano le indagini, Smith non ha rilasciato dichiarazioni, non è apparso a eventi pubblici, non ha social. "È in grado - aveva detto a novembre uno dei suoi ex colleghi, Greg Andres - di portare avanti casi di alto profilo. È indipendente. Non si farà influenzare da nessuno".
Stavolta, il "nemico" del tycoon è un uomo silenzioso e allergico ai riflettori, che ha scelto da subito il basso profilo. Il contrario di Trump.