AGI - L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ritiene che gli stia per piovere sul capo "da un momento all'altro" l'accusa per l'assalto al Campidoglio nel gennaio 2021; e denuncia che questo costituirà un'ingerenza elettorale da parte del governo di Joe Biden.
"Do' per scontato che da un momento all'altro vedrà la luce un'accusa da parte dello squilibrato Jack Smith e della sua banda di teppisti altamente partigiana relativa al mio discorso pacifico e patriotico", ha sostenuto sul suo social network, Truth Social, riferendosi allo pubblico ministero incaricato del caso.
L'ex presidente ha definito la possibile incriminazione come "un altro tentativo" di coprire "le cattive notizie su corruzione ed estorsioni provenienti dalla 'parte' di Biden". "Questo è il modo in cui lo fanno. Interferenza elettorale! Pessima condotta della procura!", ha tuonato.
Jack Smith è a capo di due indagini su Trump: quella sui documenti segreti della Casa Bianca che il magnate si portò nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, quando lasciò la presidenza; e quella sull'assalto a Capitol Hill per la quale si attende a breve la decisione del gran giurì che deve pronunciarsi sulla sua accusa.
Inoltre, l'ex presidente è stato incriminato a marzo a New York perché avrebbe pagato un'attrice porno, Stormy Daniels, durante la campagna elettorale del 2016 in cambio del suo silenzio sulla 'relazione' che avevano avuto dieci anni prima; e ha un'altra vicenda giudiziario aperto, quello in Georgia sui suoi tentativi per annullare la vittoria di Biden alle elezioni presidenziali del 2020.
Il 17 luglio la Corte Suprema della Georgia ha respinto la richiesta dell'ex presidente di cancellare le prove raccolte da un gran giuri' speciale e di rimuovere dal caso il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis. Il giudice incaricato del caso presso la Corte Superiore della Contea di Fulton ha sottolineato che la richiesta di Trump non è supportata, pronunciandosi allo stesso modo della Corte Suprema.