AGI - La Grecia continua a combattere contro gli incendi che devastano le isole di Rodi, Corfù ed Eubea mentre le temperature sono previste in ulteriore rialzo. Dopo la giornata funesta di ieri, in cui si sono registrate tre vittime fra cui due piloti del Canadair che si è schiantato in una nube di fiamme e fumo nero, oggi nel Paese ci si attendono anche 45 gradi.
In particolare, nella regione di Atene, l'Attica, secondo il servizio meteorologico nazionale il termometro segnerà fra 43 e 44 gradi. L'Acropoli continua a restare chiusa nelle ore più calde della giornata, cosi' come gli altri siti archeologici del Paese. Domenica scorsa, si è raggiunto un picco di calore con i 46,4 gradi segnati a Gythio, nel Peloponneso, ma il record assoluto nel Paese era stato stabilito nel luglio 1977 a Elefsina, vicino ad Atene, con 48 gradi.
Sul fronte degli incendi che stanno devastando il Paese da oltre dieci giorni, violenti roghi continuano a devastare le isole turistiche di Rodi, nel sud-est del Mar Egeo, Corfù, all'altro capo del Paese, nel Mar Ionio (nord-ovest) e in Eubea vicino ad Atene.
Almeno un centinaio di vigili del fuoco stavano continuando la loro battaglia contro le fiamme in Eubea. Sui piloti dell'aviazione greca morti ieri, il premier Kyriakos Mitsotakis ha detto che "hanno perso la vita per salvare vite umane".
Lo Stato Maggiore greco ha dichiarato un periodo di lutto di tre giorni. Sull'isola è stato trovato anche il corpo carbonizzato di una terza vittima. La polizia si è recata sul posto per verificare se si trattasse di un pastore che risultava disperso da domenica.
A Rodi, 266 vigili del fuoco supportati da tre elicotteri e due aerei stanno ancora cercando di contenere le fiamme. L'incendio sta bruciando per il nono giorno consecutivo e migliaia di turisti sono stati evacuati lo scorso fine settimana. La rabbia dei residenti locali, soprattutto nella parte meridionale dell'isola turistica, è aumentata per l'assenza di elettricità, acqua e telefono e le carenze delle politiche di prevenzione di disastri come questi.
A Corfù, 62 vigili del fuoco, due aerei e due elicotteri sono sul posto per combattere l'incendio scoppiato lo scorso fine settimana. E nell'ovest del Peloponneso, su un quarto fronte importante, 140 pompieri e un elicottero stanno combattendo un incendio boschivo. I fuochi sono alimentati dai forti venti (fino a 60 km/h nel mar Egeo) e secondo le stime effettuate martedì dalla sezione greca del WWF, dalla scorsa settimana solo in Grecia sono andati distrutti 35.000 ettari di foresta e vegetazione.
Nella vicina Turchia si toccano i 50 gradi
Il caldo non risparmia la Turchia e dopo che il termometro ha toccato i 50 gradi nella provincia della costa sud di Antalya oggi nelle metropoli di Istanbul, Ankara e Izmir sono previste temperature record che hanno fatto scattare l'allarme e spinto a chiedere ai cittadini di non uscire nelle ore più calde.
Le stime attese tra oggi e la mattina di domani delle tre città dicono che la temperatura si aggirerà tra i 38 e i 45 gradi, prima di un crollo di 10 gradi previsto nella serata di domani. Un caldo che non facilita le operazioni per spegnere incendi che hanno colpito alcune aree della costa mediterranea.
Stime e previsioni che non riguardano solo le tre metropoli, ma intere regioni del Paese e che hanno fatto scattare l'allarme nell'area del Mediterraneo (dove si trova Antalya), Egeo, dell'est del Mar Nero e dell'Anatolia centro orientale. A Istanbul oggi si attendono 38 gradi, 39 ad Ankara, 43 a Izmir e 42 ad Antalya. Numeri che pero' potrebbero salire fino a 45 gradi. In tutte queste zone le autorità hanno sconsigliato di uscire tra le 11 e le 16 di oggi e domani.