AGI - Nuove imponenti proteste contro il governo a Tel Aviv, dopo le dimissioni del capo della polizia della città, Ami Eshed. Il capo della polizia si è clamorosamente dimesso in aperto contrasto con il ministro della Sicurezza, Itamar Ben-Gvir, che lo aveva accusato di essere stato troppo morbido con i manifestanti che da mesi scendono in piazza contro il progetto di riforma della giustizia promosso dal governo.
Le proteste, mai sopite, sono riprese e stasera ci sono di nuovo migliaia di persone in piazza, si sono già registrati scontri e la polizia ha utilizzato gli idranti per disperdere le persone assembrate lungo l'Ayalon Highway, importante autostrada intraurbana.
Eshed ha spiegato di aver scelto di pagare "un prezzo terribile per la decisione di evitare la guerra civile: avrei potuto facilmente usare una forza sproporzionata e riempire il pronto soccorso dell'ospedale di Ichilov alla fine di ogni manifestazione a Tel Aviv. Avremmo potuto liberare Ayalon in pochi minuti al terribile costo di spaccare teste e rompere ossa, a costo di rompere il patto tra la polizia e la cittadinanza".
Poco dopo il suo annuncio, centinaia di israeliani hanno reagito scendendo nelle strade di Tel Aviv in una spontanea protesta antigovernativa: con le bandiere israeliane in mano, i manifestanti hanno bloccato le principali strade della citta', acceso falo' e si sono scontrati con gli agenti di polizia.
Ben Givir, famoso per la sua retorica incendiaria, è uno dei ministri chiave del governo di Benjamin Netanyahu, il piu' di destra e religioso nella storia di Israele: ha liquidato le parole di Eshed come la prova che fosse "un esponente politico" e ha preconizzato per lui una carriera di successo "come candidato per un partito di sinistra alle prossime elezioni".
Cosa prevede la riforma
La riforma giudiziaria promossa dal governo mira a conferire maggiori poteri all'esecutivo a scapito della magistratura, una riforma che, secondo i suoi detrattori, minerà la democrazia, ridurrà i diritti individuali e avrà anche gravi conseguenze economiche per il Paese.
Tra l'altro proprio oggi i sostenitori della riforma hanno messo a segno un altro passo in avanti: la Knesset, il Parlamento, ha approvato in prima lettura una proposta di legge per smantellare l'Ordine degli Avvocati (al suo posto, verrebbe creato un consiglio di avvocati composto da legali e procuratori nominati dal ministro della Giustizia).
Sull'onda del persistente movimento di protesta che la riforma ha scatenato, lunedì migliaia di manifestanti hanno bloccato gli accessi all'aeroporto internazionale di Tel Aviv, il più importante del Paese. Intanto il capo della polizia israeliana, Kobi Shabtai, anche lui non in buoni rapporti con Ben Gvir, ha avvertito che avrà "tolleranza zero" se si arrecassero danni "ai simboli dello Stato" o alle sue infrastrutture.