AGI - È morto un giovane, nel pomeriggio, che nella notte era caduto dal tetto di un negozio a Petit-Quevilly (Seine-Maritime), a margine dei disordini seguiti alla morte di Nahel. Lo hanno riferito fonti della polizia.
Il giovane, che aveva circa vent'anni, è morto cadendo dal tetto di un supermercato "nel corso di un saccheggio", ha riferito una fonte della polizia. L'ufficio del procuratore di Rouen ha invece chiarito che il supermercato non era stato teatro "di un attacco da parte dei contestatori".
Domani i funerali di Nahel
Sarà sepolto domenica Nahel M, il 17enne ucciso martedì dagli spari di un poliziotto a Nanterre, nella cintura periferica di Parigi, perché non si era fermato a una posto di blocco e aveva cercato di fuggire in auto. Una morte frutto di un'operazione di polizia palesemente sproporzionata e che ha scatenato un'ondata di rivolte non solo a Parigi.
Da giorni la Francia è messa a ferro e fuoco: in un clima esplosivo, le violenze pongono una nuova sfida per l'Eliseo, ad appena un anno dai Giochi Olimpici di Parigi 2024, il segno di una frattura profonda nella società ma anche di sfiducia nelle autorità e nelle forze di sicurezza.
40 mila poliziotti mobilitati
Quella tra giovedì e venerdì è stata la terza notte di disordini: edifici pubblici deturpati, auto alle fiamme, negozi saccheggiati, nonostante fossero stati mobilitati 40mila poliziotti per mantenere la calma. È l'ennesima esplosione di rabbia dopo le proteste dei gilet gialli e quella per la riforma delle pensioni. Negli scontri, sono rimasti feriti quasi 300 tra poliziotti e gendarmi ed effettuati 875 arresti. Le scene di violenza ricordano la rivolte delle banlieue del 2005; e i video che circolano sui social network, con l'hashtag 'Nahel' fanno impressione: adolescenti fuori controllo che corrono, fanno irruzione nei negozi, danno fuoco ai bidoni della spazzatura e alle auto.
Stamane si è tenuta un gabinetto di crisi coordinato dal presidente Emmanuel Macron, rientrato precipitosamente dal Consiglio europeo e che successivamente ha rivolto un appello al senso di "responsabilità" dei genitori, chiedendo loro di tenere i ragazzi a casa e non farli partecipare alle rivolte.
Macron contro i social: "Si prendano le loro responsabilità"
Macron ha fatto presente che un terzo degli arrestati sono minorenni (buona parte ha tra i 14 e i 18 anni), preannunciato maggiore presenza della polizia nelle strade e ha anche esortato le piattaforme che gestiscono i social network ad assumersi la loro parte di responsabilità. E adesso il Paese si prepara alla prossima notte. Il ministro dell'Interno, Gèrald Darmanin, ha chiesto a tutte le prefetture di sospendere la circolazione di autobus e tram a partire dalle 21 di questa sera. Il governo ha anche preannunciato che saranno schierati i blindati della gendarmeria.
Quando le è stato chiesto se il governo pensi anche allo stato di emergenza, la premier, Elisabeth Borne, ha risposto che "tutte le opzioni" sono sul tavolo. Intanto l'agente che ha sparato a Nahel -figlio unico di madre single, un'educazione scolastica caotica, una vita senza aver mai conosciuto il padre- si è scusato con la famiglia: è stato accusato di omicidio volontario e il suo avvocato ha raccontato che è "devastato". Una mano pietosa ha lasciato un biglietto struggente sul luogo dove il ragazzino è stato ucciso: "Pace a Nahel, che la terra ti sia lieve".