Dal Kursk al San Juan, sopravvivere a un incidente sottomarino è quasi impossibile

Davide Sarsini
POOL / AFP

 
- Il relitto del Kursk 
di lettura
  • 1963: il sottomarino Usa a propulsione nucleare Thresher con 129 uomini a bordo si inabissa durante un'esercitazione a sud-est di Cape Cod, in Massachusetts. La causa probabile un problema elettrico che avrebbe impedito al mezzo di fermare l'immersione rapida che stava eseguendo.
  • 1968: Il sottomarino d'attacco statunitense Scorpion scompare a maggio nell'Oceano Atlantico con 99 persone a bordo. Il relitto sarà ritrovato solo qualche mese dopo, a ottobre, a sud-ovest delle Azzorre ma le cause del disastro restano un mistero: dal missile partito per errore che sarebbe tornato indietro alla collisione con un sottomarino russo
  • 2000: il sommergibile K-141 Kursk, tra i più moderni della Marina russa, si inabissa a causa di due esplosioni durante un'esercitazione nel Mare di Barents. ÈÌ il più grande incidente della storia navale russa, in cui muoiono 118 uomini. Dal recupero del relitto si scoprì che 23 membri dell'equipaggio erano sopravvissuti alle esplosioni e morirono soffocati
  • 2017: il sottomarino argentino ARA San Juan scompare nel novembre con 44 persone a bordo. Il relitto sarà ritrovato l'anno successivo a una profondità di 900 metri.
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