AGI - La Camera bassa del parlamento russo, la Duma, ha votato per vietare la riassegnazione del genere per via chirurgica e legale, mentre Mosca consolida la sua svolta conservatrice. La Russia è da anni un luogo notoriamente ostile per chiunque non rispetti la visione conservatrice del Cremlino sui "valori tradizionali", alla base dell'ideologia putiniana.
La pressione sulla comunità Lgbtq si è intensificata durante l'offensiva ucraina, spesso rappresentata in Russia come una lotta esistenziale contro i valori liberali occidentali. I parlamentari hanno approvato in prima lettura un disegno di legge che vieta "gli interventi medici volti a cambiare il sesso di una persona" e "la registrazione statale di un cambio di sesso senza operazione", si legge sul sito della Duma.
Il testo prevede che il governo determini un elenco di interventi consentiti "relativi al trattamento delle anomalie fisiologiche congenite nei bambini". Il deputato del partito Russia Unita, Pyotr Tolstoy, ha affermato che il disegno di legge riguarda "l'erezione di una barriera alla penetrazione dell'ideologia anti-famiglia occidentale".
"Voglio davvero che i ragazzi che ora stanno difendendo l'onore della Russia a costo della loro vita tornino a casa e vedano che il Paese è cambiato", ha detto su Telegram. "Che stiamo tutti combattendo per una nuova Russia sovrana, come un fronte unito libero dall'influenza occidentale", ha aggiunto.
Il presidente Vladimir Putin si è ripetutamente scagliato contro i diritti delle minoranze sessuali nei suoi discorsi. Il disegno di legge e' l'ultimo di una serie di proposte conservatrici avanzate da quando il Cremlino ha invaso l'Ucraina. Lo scorso autunno, la Russia ha inasprito la cosiddetta legge sulla "propaganda gay", vietando di fatto i riferimenti positivi alle relazioni Lgbtq.