AGI - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deplorato la mancanza di aiuti umanitari da parte delle Nazioni Unite e della Croce Rossa dopo la distruzione della diga di Kakhovka nel sud del Paese. "L'ONU, le Nazioni Unite e i rappresentanti della Croce Rossa non ci sono. In tutte queste ore non ci sono ancora", ha detto Zelensky in un'intervista trasmessa dai media tedeschi Welt TV e Bild. Ha detto di essere "scioccato" perché "queste sono le forze che devono esserci per salvare la vita delle persone".
La distruzione martedi' di questa diga idroelettrica situata in un'area sotto il controllo russo, per la quale Mosca e Kiev respingono la responsabilità, ha allagato città e villaggi situati su entrambe le sponde del fiume Dnepr, compresi i distretti del capoluogo regionale, Kherson. Migliaia di civili devono essere evacuati. Il presidente ucraino ha detto di temere "ingenti danni ambientali".
Nell'intervista con i media tedeschi, Zelensky ha accusato le forze russe di prendere di mira i soccorritori che cercavano di fornire aiuti. "Non appena le nostre forze cercano di far uscire qualcuno da lì, gli occupanti gli sparano da lontano". "Dai tetti delle case allagate la gente guarda passare gli annegati".
Dopo un colloquio telefonico con Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato stasera l'invio, "nelle prossime ore", di "aiuti per soddisfare i bisogni immediati" dell'Ucraina di fronte a questo disastro.
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha annunciato un incontro di coordinamento dei soccorsi con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Secondo Kuleba, Stoltenberg ha promesso di "attivare i meccanismi della NATO per fornire aiuti umanitari".
Zelensky ha dichiarato nell'intervista di aver condiviso informazioni con i partner internazionali dell'Ucraina un anno fa che mostravano il rischio che la diga venisse presa di mira. "Abbiamo comunicato queste informazioni ai nostri partner e tutti ci hanno detto che il rischio che la diga esplodesse era molto alto", ha aggiunto.