AGI - Una novantina di persone sono state arrestate in Russia (la metà a Mosca) per aver manifestato a sostegno di Alexei Navalny, nella giornata mondiale per la liberazione dell'oppositore russo, che oggi compiva 47 anni.
"Non sei solo. Libertà per Navalny", è stato uno degli slogan più ripetuti della giornata, in diverse città del mondo e anche in Russia, dopo gli attivisti hanno sfidato il clima di intimidazione in cui è piombato il Paese da quando è cominciata la guerra in Ucraina. Il team Navalny, i cui membri sono tutti in esilio, ha promesso agli arrestati che sosterrà tutti i costi della loro difesa.
Quanto al blogger anti-Putin, ha festeggiato il suo 47esimo compleanno dietro le sbarre alla vigilia di un nuovo processo per estremismo, per il quale potrebbe essere condannato ad altri 30 anni di carcere. E dal carcere ha mandato un messaggio: "La vita è tale per cui il progresso sociale e un futuro migliore possono essere raggiunti solo se alcune persone sono disposte a pagare per il loro diritto ad avere convinzioni. Più persone lo fanno, minore è il prezzo da pagare per tutti. Io sono sicuro che verrà il giorno in cui dire la verità e difendere la giustizia in Russia sarà normale e non pericoloso", ha scritto sul suo account Telegram.
Le proteste e le misure di sicurezza
In previsione delle proteste, le autorità avevano dispiegato una forte presenza della polizia in piazza Pushkin, tradizionale luogo di incontro dell'opposizione al Cremlino. Proprio il presidente russo, Vladimir Putin, aveva esortato nei giorni scorsi a non permettere a certi gruppi, quelli che lui considera "feccia", di destabilizzare la situazione politica.
La presenza della polizia antisommossa in piazza e della guardia nazionale non ha scoraggiato i più coraggiosi, tra cui diverse donne con cartelli e altri simboli dell'opposizione. Come riportato dall'organizzazione OVD-Info, la gran parte degli arresti nella capitale sono avvenuti vicino alla statua del poeta Alexandr Pushkin. Una donna è stata portata in questura perché portava un palloncino con la scritta "Buon compleanno", un uomo per aver distribuito volantini, un attivista per aver indosso una maglietta con su scritto 'Aver cura della Russia', un altro perché aveva una giacca con l'acronimo 'Shizo'' (che significa cella di punizione).
Arresti anche nella Piazza Rossa, dove picchetti di singole persone hanno cercato di attirare l'attenzione dei partecipanti alla fiera del libro; e in Siberia, tre a Omsk, e due nella capitale dell'Altai, Barnaul. A Krasnoyarsk la polizia ha fermato cinque attivisti, uno dei quali aveva scritto con il gesso sull'asfalto: 'Liberta' per i prigionieri politici'. Sempre nell'enclave baltica di Kaliningrad tre persone sono state arrestate e portate su furgoni.
Il blogger, principale oppositore del Cremlino, ha trascorso quasi 900 giorni dietro le sbarre, di cui quasi 200 nelle celle di punizione di una prigione a meno di 200 chilometri da Mosca. I suoi collaboratori hanno accusato le autorità penitenziarie di aver tentato di avvelenarlo in carcere, proprio come accadde nel 2020, quando ha rischiato di morire.