AGI - Da questa mattina un flusso ininterrotto di gente si è recato ai seggi in Turchia per un voto il cui esito rimane incerto. Famiglie con bambini, giovani con i genitori, anziani accompagnati da parenti. Tutte le fasce d'età sono rappresentate e non mancano l'appuntamento con le urne, in un Paese in cui anche stavolta l'affluenza si aggirerà intorno al 90%. I seggi si sono chiusi alle 16 italiane e le operazioni di voto si sono svolte senza incidenti. Lo spoglio è partito subito dopo la rimozione dei sigilli e i risultati sono attesi già per le 22, ora italiana.
Tutt'altro che scontata la riconferma del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, incalzato dallo sfidante e leader dell'opposizione, Kemal Kilicdaroglu. "Ho 30 anni e negli ultimi 21 anni abbiamo avuto sempre lo stesso governo. L'economia negli ultimi 5 anni è precipitata e per noi giovani le possibilita' sono diminuite. È arrivato il momento di cambiare", spiega all'AGI una ragazza in un seggio di Kasimpasa, roccaforte di Erdogan dove il presidente ha comunque perso voti rispetto al passato.
"Spero che Tayyip (come i turchi chiamano Erdogan, ndr) vinca ancora. Grazie a lui il Paese si è sviluppato e ora puntiamo all'indipendenza energetica. Abbiamo fatto passi avanti enormi. Lui è come un padre per noi", racconta un ragazzo che non ha perso fiducia nel presidente in carica e la speranza che possa spuntarla. "Vinceranno i curdi e Selattin Demirtas (leader del partito Hdp in carcere dal 2016) tornerà libero", dice una anziana signora che fa fatica a scendere le scale, ma anche a parlare turco, la sua lingua madre è il curdo.
Un Paese polarizzato di fronte a un voto incerto
Le file ai seggi aumentano e non manca il nervosismo di chi sta aspettando da troppo. Poi interviene la polizia, chiamata dai rappresentanti del partito Chp all'opposizione per un timbro di troppo apposto da un presidente di seggio. Se a Kasimpasa la situazione pende ancora a favore del presidente uscente, la stessa cosa non si può dire di Nisantasi, elegante quartiere vicino la centralissima Piazza Taksim, dove sono concentrate le boutique più eleganti, ma anche la popolazione più laica e secolare. Signore ingioiellate o vestite all'ultima moda, uomini in abiti eleganti e macchine sportive sfilano fuori dai seggi. Qui non cè' bisogno di chiedere, la gente ci crede e fa segno di vittoria uscendo dal seggio.
Il destino delle elezioni più incerte degli ultimi 20 anni della storia della Turchia passa anche da qui dove la percentuale di voti di Erdogan è storicamente bassa, ma stavolta è destinata a toccare il minimo storico. Due quartieri che rendono l'idea del livello di polarizzazione raggiunto in Turchia. Due realtà, due Paesi che non comunicano ed a malapena entrano in contatto, ma che a prescindere dai risultati di questa sera, trovano sempre la maniera di convivere.