AGI - La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è presentata a Kiev il 9 maggio per celebrare con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, la Giornata dell'Europa. In risposta alla parata militare del presidente russo, Vladimir Putin, che "ha distrutto in Russia i valori europei per cui si battono gli ucraini e di cui lui e il suo regime hanno paura", ha spiegato in un punto stampa con Zelensky.
La leader Ue ha ovviamente ribadito il sostegno "incrollabile" a Kiev dando "la massima priorità" alla fornitura di munizioni. E ha promesso di "fare tutto ciò che in suo potere per erodere la macchina da guerra di Putin e le sue entrate" e a questo servirà l'undicesimo pacchetto di sanzioni presentato in occasione della visita e che punta a colpire in particolare le triangolazioni che permettono a Mosca, grazie al sostegno di Paesi terzi conniventi, di eludere le misure restrittive.
Le richieste dell'Ucraina alla Ue
Zelensky, ancora una volta, si è fatto trovare preparato e ha presentato tre richieste molto precise: consegna più veloce di munizioni, nessuna restrizione alle esportazioni ucraini da parte dei Paesi Ue e un giudizio positivo per l'avvio dei negoziati di adesione all'Unione europea già a giugno.
Le prime due richieste sono state in parte già soddisfatte, per la terza von der Leyen ha lasciato intendere che il rapporto che la sua Commissione presenterà a giugno sarà "intermedio", quello definitivo che dovrà essere votato dal Consiglio verrà presentato solo a ottobre.
"È tempo di rimuovere l'opacità politica artificiale nelle relazioni tra l'Ucraina e l'Unione europea. È tempo che ci sia la decisione positiva di aprire i negoziati per l'adesione dell'Ucraina all'Ue. Valori, sicurezza, pace e prosperità nel Continente, possono esserci al 100% per l'Europa solo insieme. Contiamo che a giugno ci sia una valutazione positiva della Commissione europea sui progressi dell'Ucraina nel percorso per l'adesione all'Ue. Ci contiamo davvero", ha esortato Zelensky che non è mancato di criticare fortemente l'Unione per la scelta di alcuni Paesi di bloccare il grano che arriva dall'Ucraina.
"Qualsiasi restrizione alle nostre esportazioni è assolutamente inaccettabile ora perché rafforza le capacità dell'aggressore russo", ha denunciato Zelensky che si è detto "deluso" dalle "misure protezionistiche severe, anche crudeli" adottate e di cui ha chiesto la rimozione "il prima possibile".
Pronto un nuovo pacchetto di sanzioni
Von der Leyen, anche per confermare il massimo sostegno a Kiev, ha presentato l'undicesimo pacchetto di sanzioni, adottato dalla Commissione venerdì scorso e che dovrà essere discusso dagli ambasciatori Ue domani. "L'obiettivo di questo pacchetto è ora la repressione dell'elusione. Lo stiamo facendo in stretto coordinamento con i nostri partner internazionali, in particolare con il G7", ha spiegato.
"Innanzitutto, stiamo affinando i nostri strumenti esistenti, aggiungendo più prodotti al nostro divieto di transito. Ad esempio, i prodotti tecnologici avanzati o le parti di aeromobili destinati a Paesi terzi attraverso la Russia non finiranno più nelle mani del Cremlino. Tuttavia, dovremo intraprendere ulteriori azioni", ha chiarito.
"Di recente assistiamo a una crescita di flussi commerciali molto insoliti tra l'Unione europea e alcuni Paesi terzi. Queste merci poi finiscono in Russia. Ecco perché, in secondo luogo, proponiamo un nuovo strumento per combattere l'elusione delle sanzioni. Se vediamo che le merci vanno dall'Unione europea verso Paesi terzi e poi finiscono in Russia, potremmo proporre agli Stati membri di sanzionare l'esportazione di tali merci. Questo strumento sarà l'ultima risorsa e sarà usato con cautela, a seguito di un'analisi dei rischi molto diligente e dopo l'approvazione da parte degli Stati membri dell'Ue. Ma non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che lavoriamo contro l'elusione delle sanzioni".
Infine, "il terzo elemento di questo pacchetto è: proponiamo di vietare le entità "ombra" della Russia e dei Paesi terzi che eludono intenzionalmente le nostre sanzioni. Questo per quanto riguarda l'undicesimo pacchetto di sanzioni", ha assicurato von der Leyen. Il terzo elemento è proprio quello che scatena le ire della Cina che ha già avvisato che qualora venissero colpite aziende cinesi ci saranno reazioni.