AGI - Un omaggio alla tradizione italiana, ricordando i pomeriggi da bambina guardando la nonna con le mani piene di farina, sentendo il profumo del pane appena sfornato. È quello contenuto nel messaggio che la first lady degli Stati Uniti, Jill Biden, in questi giorni in Europa, ha rivolto alla Noiaw, National Organization of Italian American Women, la più grande associazione delle donne italoamericane che sabato ha celebrato il 43° anno della fondazione, in un video che Agi ha potuto visionare.
Le radici italiane
Gli antenati di Jill Biden erano italiani, emigrati dal paese di Gesso, in Sicilia. Si chiamavano Giacoppo, o Giacobbo. Il loro cognome, come accadde a milioni di italiani, venne poi americanizzato e divenne Jacobs. Jill Jacobs Biden, però, non ha dimenticato le sue origini. “La casa di mia nonna - ha ricordato la first lady - era antica e ben arredata negli anni, ma io non ho mai dovuto preoccuparmi di non mettere i miei piedi sul divano o di lasciare le impronte sulle vetrine. Dovevo essere solo me stessa quando la mia famiglia passava ogni weekend nel sud del New Jersey e io mi svegliavo al profumo del pane italiano appena sfornato”.
“Amavo - ha aggiunto - vederla fare la pasta a mano, con il suo grembiule, le mani piene di farina, il profumo di basilico e di pomodoro fresco che dal giardino inondava la casa”. “Nei giorni - ha continuato la first lady - in cui preparava la salsa, io restavo affascinata dal modo musicale in cui sgridava in italiano mio nonno, quando lui lasciava il pesce a essiccarsi sul calorifero nel retro della casa, quando tornava dalla pesca. E quando lei mi abbracciava, e tutto in quell'attimo appariva perfetto. La sua casa era amore, risate e famiglia”.
Jill Biden ha ricordato come la nonna facesse sentire tutti a casa, non importava chi fosse. “Questi - ha ricordato - sono i valori che ho preso dalla mia parte italiana ed è ciò che ho portato con me alla Casa Bianca. Ma la cosa buffa riguardo mia nonna è che lei non era italiana. Quando si innamorò di mio nonno, lei si innamorò del cibo, la musica, la lingua e la cultura italiana proprio come è capitato a me. È diventata parte di lei e ovviamente non era la sola”.
“L’arte, la musica, le storie e la cultura italiana e italoamericana sono così profondamente intrecciate nel tessuto di questo Paese che la linea è sfumata. Noi possiamo trovare un pezzo della nostra terra in ogni angolo di questa nazione”.
Il ruolo delle donne italoamericane
“Ed è per questo - ha proseguito - che le donne italoamericane hanno allevato famiglie e abbattuto muri, costruito le nostre città e raggiunto i più alti livelli di influenza. Donne come quelle che oggi stiamo celebrando. Come le leader di questa organizzazione, dei nostri eletti, donne come tutte voi” e “naturalmente gli uomini che ci amano e ci onorano”.
L’evento celebrava anche tre personaggi della comunità italoamericana: Mary Calvi, giornalista televisiva della Cbs e scrittrice; Cristina Carabetta, avvocata e imprenditrice, e Joseph Sciame, vicepresidente della St. John’s University. La first lady ha concluso il video messaggio, ricordando quanto sia felice di condividere le origini italiane.
“Sono orgogliosa - ha rivelato - di far parte di questa eccezionale comunità, per questo mi complimento per i 43 fantastici anni in cui avete unito le persone, dato il dono dell’istruzione e costruito il nostro futuro sui valori che condividiamo. E grazie per il vostro impegno nel mantenere forte la nostra comunità negli anni che verranno”. Il messaggio è stato chiuso con un “grazie” pronunciato in italiano.