AGI - I re d'Inghilterra, da tradizione, sono tali per volere di Dio; ecco perché l'unzione con olio sacro sarà l'atto centrale dell'incoronazione di Carlo III, il prossimo 6 maggio. Proprio perché quello è considerato un momento privato del re con Dio, l'unzione sarà preclusa alla vista del pubblico: esattamente come fece la madre, Elisabetta II, nel 1953, Carlo ha voluto che quel momento non fosse reso pubblico, anzi l'ha reso ancora più privato.
Se dunque Elisabetta utilizzò un baldacchino per coprirsi, Carlo ha voluto uno schermo chiuso su tre lati, aperto solo nella parte rivolta all'altare. Lo schermo è ricamato, opera di 150 abili artigiani, e il disegno nella parte anteriore celebra il Commonwealth, ispirato da una vetrata nella Cappella reale di St James Palace: un albero stilizzato con 56 foglie, tanti quanti sono gli Stati indipendenti che fanno parte dell'organizzazione; alle radici la cifra del re, per dare il senso che il sovrano è il servitore del suo popolo.
Dopo essersi mostrato "al popolo" in ciascuna delle quattro direzioni nell'Abbazia di Westminster, essere stato proclamato "Re indiscusso" dall'arcivescovo di Canterbury e aver prestato il giuramento, Carlo sarà quindi "unto, benedetto e consacrato". L'unzione avviene prima dell'investitura e dell'incoronazione: il decano di Westminster versa l'olio consacrato dall'ampolla d'oro nel cucchiaio dell'incoronazione e l'arcivescovo di Canterbury unge il monarca sulle mani, sul petto e sulla testa.
Con l'idea di riutilizzare lo schermo anche in future incoronazioni, la struttura è stata realizzata con tutti materiali (dalla base in legno alla stoffa dello sfondo) che provengono da fonti sostenibili. Il filo e' biodegradabile, i pali sono scolpiti da una quercia proveniente della tenuta reale di Windsor e piantata nel 1765 dal duca di Northumberland; lo sfondo in tessuto e' realizzato in lana proveniente da Australia e Nuova Zelanda.