AGI - La missione è fallita, ma l'ambizione di essere la prima azienda privata a far scendere un lander sulla Luna non è liquidata. Hakuto-R 1 non ha centrato il suo obiettivo e, probabilmente per una discesa troppo rapida, si è distrutto nell'impatto con il suolo del satellite, ma ispace andrà avanti con nuove missioni.
I suoi ingegneri sono già al lavoro per capire perché l'allunaggio è fallito. "Crediamo di aver pienamente realizzato il significato di questa missione e di aver acquisito un gran numero di dati e di esperienza - sottolinea il Ceo e fondatore della startup giapponese Takeshi Hakamada - ciò che è importante è alimentare la conoscenza fino alla Mission 2".
"Atterraggio duro"
Il fallimento è stato reso noto dalla stessa società: "Non ci aspettiamo di completare l'allunaggio", aveva spiegato Hakamada, dopo che il suo team aveva stabilito che il lander e il suo carico erano andati distrutti in un "duro atterraggio" sulla superficie della Luna.
Ispace aveva perso il contatto con Hakuto-R 1 poco dopo l'orario previsto per l'arrivo sul suolo lunare. "Non abbiamo la comunicazione con il lander", aveva detto un dirigente dell'azienda circa 25 minuti dopo l'orario previsto per l'atterraggio.
Hakuto-R 1 di ispace aveva iniziato la sua discesa intorno alle 16.40 ora italiana e avrebbe dovuto rallentare la sua orbita a circa 100 chilometri sopra la Luna, per regolare velocità e altitudine ed effettuare l'allunaggio in un'ora.
Una storia di tentativi falliti
Il successo era tutt'altro che garantito. Nell'aprile 2019 l'organizzazione israeliana SpaceIL aveva già visto il proprio lander schiantarsi sulla superficie della Luna. Il lander di ispace, alto poco più di due metri e con un peso di 340 chili, era in orbita lunare dal mese scorso, dopo essere stato lanciato dalla Terra a dicembre su uno dei razzi Falcon 9 di SpaceX ritardato diverse volte.
Finora solo Stati Uniti, Russia e Cina sono riusciti a mettere un robot sulla superficie lunare, sempre attraverso programmi sponsorizzati dal governo.