AGI - Le spese del premier britannico Rishi Sunak sono sotto la lente d’ingrandimento. Sott’accusa sono infatti i suoi viaggi in jet privato che, nel giro di “poco più di una settimana l'anno scorso” durante il terzo trimestre, scrive il Guardian, “sono costati all’erario 500 mila sterline”. Lo dimostra, dati alla mano, il governo stesso. Ciò ha spinto l’opposizione a criticare Sunak anche per la sua insensibilità ambientale.
Ma non contento, sembra dire il quotidiano inglese, il premier “una settimana dopo è partito per il vertice del G20 a Bali, in Indonesia, tornando il 17 novembre, un viaggio di andata e ritorno che è costato più di 340.000 sterline”.
Ma non è tutto: “A dicembre, una trasferta di un giorno in Lettonia ed Estonia per visitare le truppe è costata più di 62.000 sterline”, riferisce il giornale, tuttavia il periodo preso in considerazione comprende anche un viaggio ufficiale all'estero durante il suo breve mandato della premier Liz Truss, durante il quale lei “ha preso un jet privato da e per un incontro a Praga che è costato quasi 40.000 sterline”.
Tirate le somme, è troppo, tant’è che Wera Hobhouse, portavoce per l'energia e il clima dei liberaldemocratici, ha dichiarato: “Questo è uno scioccante spreco di denaro dei contribuenti in un momento in cui le persone stanno lottando per pagare le bollette. Ancora una volta questo governo conservatore è completamente fuori dal mondo”.
"Il governo può anche fingere di preoccuparsi di un futuro più verde promuovendo il giorno dedicato all’ambiente, ma la realtà è che sta compromettendo le proprie promesse", ha incalzato.
Il documento comparato sui costi dell'ufficio di gabinetto mostra anche che quasi “altre 20.000 sterline” sono state spese per spese extra dei due primi ministri, inclusi alloggio, pasti e visti da cui sono poi “esclusi i costi per i funzionari che hanno anche partecipato alle trasferte”. Le delegazioni hanno avuto dimensioni variabili, ovvero “dalle 19 persone che hanno accompagnato Truss a Praga alle 35 che si sono unite a Sunak a Bali”.
Downing Street si è difesa così: "Il ruolo del primo ministro include lo svolgimento di incontri vitali con i leader mondiali durante le visite bilaterali e i vertici per discutere questioni di importanza internazionale, tra cui sicurezza, difesa e commercio", ha dichiarato un portavoce.