AGI - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto alle critiche del presidente Usa Joe Biden sulla riforma del sistema giudiziario sottolineando l'indipendenza di Israele. Secondo quanto riportano i principali giornali israeliani, il capo del governo di estrema destra, alle prese da mesi con manifestazioni di protesta di portata storica ha riaffermato la "forza" dell'alleanza fra Israele e Stati Uniti ma ha sottolineato che "Israele è un Paese indipendente che prende le sue decisioni in base alla volontà dei suoi cittadini e non in base a pressioni esterne, compresi i nostri migliori amici".
"Conosco il presidente Biden da oltre 40 anni e apprezzo il suo impegno di lunga data nei confronti di Israele - ha aggiunto - L'alleanza tra Israele e gli Stati Uniti è forte e supera sempre le divergenze di opinione che di tanto in tanto si manifestano tra noi".
La "preoccupazione" di Biden
Il presidente Usa si era detto "molto preoccupato" della situazione in Israele, dove il Paese si è diviso sulla riforma della giustizia proposta dal governo, e ha avvertito che "non possono continuare in questo modo". "Penso di averlo chiarito", aveva aggiunto parlando con la stampa. Biden ha poi auspicato che Netanyahu, "agisca in modo tale da cercare di raggiungere un vero compromesso". "Conoscono la mia posizione, quella dell'America e degli ebrei in America", aveva concluso.
A confermare le tensioni, secondo la stampa israeliana c'è il fatto che il premier israeliano non sia stato ancora invitato a Washington: ma l'ambasciatore Usa in Israele, Thomas Nides, getta acqua sul fuoco.
"Scommetto che il Primo Ministro è stato a Washington più di qualsiasi altro leader straniero - ha detto in un'intervista televisiva - Probabilmente conosce la Casa Bianca meglio di me. Lui e Joe Biden si conoscono da quasi 40 anni: non ho dubbi che passeranno del tempo insieme". Anche se non sono ancora state fissate date per la visita, un invito è in arrivo, ha aggiunto.
Sulla riforma della giustizia, Nides ha apprezzato la decisione del premier di congelare il progetto: "Vogliamo vedere il Paese unirsi con un compromesso per calmare la situazione: il primo ministro vuole creare l'opportunità di riunire il Paese e questo è positivo".
Prosegue il dialogo con l'opposizione
Continuano anche oggi in Israele i negoziati fra maggioranza e opposizione sulla controversa riforma della giustizia che sta provocando vere e proprie rivolte di piazza nel Paese. Il primo giorno, secondo lo staff del presidente Isaac Herzog, che ha ospitato il negoziato nella sua residenza a Gerusalemme, le squadre di lavoro della coalizione di maggioranza e dell'opposizione hanno discusso per un'ora e mezza "in uno spirito positivo".
Yair Lapid e Benny Gantz, leader dei due partiti centristi all'opposizione, avevano annunciato due giorni fa di essere pronti al dialogo con la maggioranza sotto l'egida del presidente Herzog, dopo che il premier aveva annunciato la pausa nell'esame del progetto di riforma che ha spaccato Israele. L'obiettivo, aveva detto, è quello di adottare un testo più "consensuale" in occasione della prossima sessione parlamentare estiva, che prenderà il via il 30 aprile prossimo.