AGI - Giornata di consultazioni all'Eliseo all'indomani dello scampato pericolo delle due mozioni di censura presentate in Parlamento contro la riforma delle pensioni, non passate per un soffio. Il presidente Macron tira ora le fila e si prepara all'apparizione in tv, la sua prima intervista sul tema più caldo di Francia, che andrà in onda alle 13 su Tf1 e France 2.
In vista della sua esternazione ufficiale intanto il presidente è rimbalzato da un incontro all'altro: martedì di buon ora si è incontrato con la prima ministra Borne, con i suoi principali ministri e con i capi della maggioranza. All'ora di pranzo ha poi incontrato Yael Braun-Pivet e Gérard Larcher, presidenti della Camera e del Senato. E in serata, intorno alle 19.30, ha visto i parlamentari di maggioranza. Macron sta riorganizzando una strategia di sopravvivenza alla luce dell'ultima enorme batosta politica che ha visto il suo governo sfiorare l'orlo del baratro. Per il momento il presidente non scioglierà l'Assemblea Nazionale per indire nuove elezioni, non farà alcun rimpasto di governo e non convocherà alcun referendum sulla riforma delle pensioni, ha fatto sapere in mattinata un ministro del governo francese dopo aver partecipato alla riunione all'Eliseo.
Ma con i sindacati infuriati, con scioperi a raffica previsti per tutta la settimana, è evidente che davanti al presidente si è aperta la maggiore sfida dai tempi dei Gillet gialli, quattro anni fa. Per molti, tra le sue fila, "continuare a far finta di niente" non è la linea giusta. "Ci siamo tutti indeboliti - ha detto il deputato di Renaissance, Gilles Le Gendre, a Liberation. "Non possiamo fare finta di nulla anche se la legge ormai stata adottata".
Per altri suoi fedelissimi l'unica soluzione potrebbe essere quella di sospendere la legge in attesa che la protesta si plachi. Intanto fuori dai palazzi la rabbia si scatena: il sindacato Cgt dei netturbini di Parigi ha deciso di proseguire lo sciopero contro la riforma delle pensioni fino a lunedì. Una brutta notizia per i parigini, che continuano a essere sommersi dai rifiuti abbandonati sui marciapiedi.