AGI - "Manifestiamo per salvare la democrazia israeliana, questo è l'obiettivo. Non è questione di destra o sinistra, siamo cittadini israeliani preoccupati per il proprio Paese". A parlare con l'AGI è Itamar Danieli, organizzatore con il gruppo 'Liberi cittadini israeliani' delle proteste domani alle 15 a Piazza Santi Apostoli in occasione della visita a Roma del premier israeliano Benjamin Netanyahu, promotore di una riforma della giustizia che un'ampia fetta della popolazione denuncia come liberticida.
Se passerà la riforma, "tutto il potere andrà al governo", sottolinea Danieli. "Abito a Roma, ho una fidanzata italiana, ma ho fatto il mio servizio militare in Israele, la mia famiglia è là e sono preoccupato". "Forse serve una riforma nel sistema ma non cosi', questo piano dà assolutamente il potere solo al governo, che sceglierà i giudici, cancellerà le sentenze. La democrazia sarà solo sulla carta, come in Ungheria", avverte.
L'esecutivo di Netanyahu difende il progetto, sostenendo che è necessario limitare lo strapotere giudiziario, ma secondo i suoi contestatori la riforma modificherà gli equilibri tra i poteri a favore di quello politico, indebolendo irrimediabilmente la magistratura e mettendo a rischio la democrazia nel Paese. Contro un simile scenario da oltre due mesi si susseguono le proteste in Israele: centinaia di migliaia di persone si riuniscono tutti i sabati a Tel Aviv e in decine di citta' in tutto il Paese.
Anche oggi è stata indetta una "giornata nazionale di resistenza" e sono stati organizzati blocchi stradali e picchetti, con una partecipazione trasversale della popolazione, tra lo sventolio di bandiere bianche e blu con la stella di David. In piazza ci sono studenti, pensionati, famiglie, insegnanti, lavoratori del settore high-tech, militari, accademici ed economisti.
"Quasi tutti hanno lanciato l'allarme", preoccupati per le conseguenze sul Paese, "solo questo governo vuole la riforma ma la maggioranza degli israeliani è contraria - afferma Danieli - Non solo quelli di sinistra, a manifestare ci sono anche tanti di destra, tanti religiosi...".
Con lo stesso spirito è stato lanciato l'appello a scendere in piazza domani a Roma, "per la democrazia": Ci saranno "israeliani che vivono nella capitale, ebrei, verranno pure da Milano e da Siracusa, anche italiani che non sono ebrei, chi capisce che un Israele democratico è importante pure per l'Italia e per l'Europa".