AGI - Nemrut Dagi, uno dei siti archeologici più antichi, più preziosi e più popolari tra i turisti che visitano la Turchia, ha resistito senza riportare danni ai terremoti che hanno devastato il sud del Paese a partire dallo scorso 6 febbraio.
Il sito, patrimonio dell'Unesco, si trova all'altezza di 2.150 metri, sulla cima del monte Nemrut e consiste in un santuario realizzato in onore del re Antioco di Komagene, che nel 62 a.C. ordinò di trasportare altari e statue alte 10 metri fin sulla cima del monte più alto della Mesopotamia Settentrionale. Uno scenario in cui la pietra delle statue si tinge di rosa all'alba e al tramonto. Uno spettacolo unico che nonostante il terremoto potrà continuare a essere ammirato da turisti e locali in futuro. La regione è infatti stata devastata dal sisma, in particolare la città di Adiyaman, lontana poche decine di chilometri dal sito.
"L'intera regione ha subito danni incalcolabili, ma le statue non hanno subito conseguenze per il sisma, come abbiamo constatato due giorni dopo le scosse principali", ha dichiarato Irfan Cetinkaya, presidente delle guide turistiche della provincia, che ha poi lanciato un messaggio ai turisti di tutto il mondo.
"Si tratta di un sito che viene visitato da decine di migliaia di persone ogni anno, ma specialmente nei prossimi mesi vogliamo che i visitatori si moltiplichino, per darci sostegno morale e guarire le nostre ferite dopo questi giorni difficili", ha detto Cetinkaya.
Poco lontano dal monte Nemrut ha resistito bene al sisma anche il ponte dei Severi, oggi Cendere Koprusu, il secondo ponte romano ad arco per lunghezza (120 metri), incastonato all'ingresso di una gola formata dal passaggio di un fiume affluente dell'Eufrate.
Costruito dalla VI legione Gallica in onore dell'imperatore Lucio Settimio Severo, della moglie Giulia Domna e dei figli Caracalla e Publio Settimo nel 120 a.C., come si legge nella stele in latino, rimasta visibile dopo il sisma, cosi' come la struttura, destinata a continuare a sorprendere per colpo d'occhio, eleganza e imponenza.