AGI - Sta diventando pericoloso viaggiare in Messico? Secondo quanto riferiscono i siti governativi di alcuni Paesi, è il momento che i turisti stiano davvero attenti. Questo perché una serie di incidenti ha sollevato recentemente preoccupazioni sui rischi di viaggiare nel paese centroamericano, dove l'anno scorso sono volati più di 20 milioni di turisti per visitare spiagge, città e siti archeologici.
Il turismo in effetti va a gonfie vele: i numeri degli arrivi hanno ormai superato i livelli del 2019 ed è aumentata anche la spesa pro-capite dei visitatori internazionali (1.153 dollari a testa lo scorso anno, +8,8% rispetto al 2021).
La stragrande maggioranza di questi visitatori ha trascorso una vacanza tranquilla in quanto sono stati al riparo da episodi di violenza che attanaglia in particolare le comunità locali. Ma i recenti disordini a Cancún, scatenati da una disputa tra i sindacati dei taxi e gli autisti di Uber, insieme ai tafferugli dei primi di gennaio che hanno costretto alla chiusura di tre aeroporti nel Messico nord-occidentale, stanno facendo sorgere il dubbio che più ampi disordini si stiano riversando su altre destinazioni.
Come ricorda il New York Times, i turisti che soggiornavano a inizio anno a Cancùn se la sono vista brutta: dopo che Uber ha ottenuto una decisione del tribunale che lo autorizza a operare in città, i tassisti si sono infuriati e l'11 gennaio hanno organizzato una grande manifestazione di protesta nel corso della quale sono arrivati a bloccare una strada principale che porta alla zona alberghiera di Cancún. Ciò ha spinto l'Ambasciata degli Stati Uniti in Messico a emettere un avviso di sicurezza, avvertendo che in passato dispute simili sono diventate violente.
Negli ultimi tempi si sono registrati altri episodi di violenza a discapito di turisti stranieri: ad esempio a Los Cabos, sulla punta della penisola della Baja California, i funzionari locali e statali hanno recentemente chiesto aiuto agli Stati Uniti per affrontare la criminalità organizzata che minacciava di allontanare i visitatori. Il tasso di omicidi in quella regione è aumentato nel 2017 a causa delle guerre tra cartelli e, sebbene i turisti non siano stati presi di mira, c'è stato un caso in cui la polizia ha inseguito degli uomini armati nella hall di un hotel di lusso a San José del Cabo e una borsa frigo contenente due teste è stata lasciata in una zona turistica.
L'anno scorso un'ondata di violenza ha scosso l'industria turistica lungo la Riviera Maya, la striscia di 80 miglia di resort caraibici a sud di Cancún. Due visitatori sono stati uccisi nel fuoco incrociato tra bande locali a Tulum; una sparatoria su una spiaggia a Puerto Morelos ha fatto correre i turisti al riparo in un hotel vicino; un sicario è entrato in un hotel di lusso a Playa del Carmen e ha ucciso due turisti canadesi ritenuti legati alla criminalità organizzata.
Le autorità sanno bene che questi episodi minacciano gravemente la crescita del turismo. E infatti la risposta del governo federale non si è fatta attendere: sono state inviate unità della Guardia Nazionale per pattugliare le spiagge e li funzionari regionali del Quintana Roo hanno chiesto alle forze dell'ordine statunitensi, tra cui il Federal Bureau of Investigation e la Drug Enforcement Administration, di fornire informazioni e di collaborare. Questo ha permesso che gli scontri a fuoco tra bande in queste zone turistiche diminuissero.
Altre destinazioni turistiche non godono invece di tranquillità: lo stato di Jalisco, sulla costa del Pacifico, che ospita la località turistica di Puerto Vallarta, la pittoresca terra della tequila e le attrazioni culturali e gastronomiche della capitale Guadalajara, è anche il centro delle operazioni del violentissimo cartello Jalisco New Generation. Però qui la violenza del cartello si concentra nelle campagne; il turismo di Puerto Vallarta e le spiagge a nord, tra cui l'esclusiva penisola di Punta Mita e il ritrovo dei surfisti di Sayulita, è in piena espansione e non sembra minacciato dal cartello.
Anche a Città del Messico gli episodi di violenza sono leggermente in flessione ma come ricorda il NY Times, la criminalità - piccola e grande - continua a prosperare.
Tre aeroporti dello stato di Sinaloa, tra cui quello di Mazatlán, che è una destinazione balneare, sono stati chiusi il 5 gennaio in seguito alla violenza delle gang dopo che le forze di sicurezza messicane hanno arrestato Ovidio Guzmán López, figlio di Joaquín Guzmán Loera, il signore del crimine noto come El Chapo, che sta scontando una condanna all'ergastolo negli Stati Uniti. Un proiettile vagante sparato da uomini del cartello che stavano sparando a un aereo militare messicano mentre atterrava all'aeroporto della capitale dello Stato, Culiacán, ha colpito un aereo Aeromexico che si preparava a decollare per Città del Messico. Nessuno è rimasto ferito e l'aereo è tornato al terminal.
Ad agosto scorso, uomini armati hanno incendiato auto e autobus per bloccare le strade intorno a Guadalajara in risposta a un raid militare su una riunione di boss criminali. A ottobre, un politico locale è stato ucciso a colpi di pistola in una steakhouse di lusso nella periferia di Guadalajara, mentre i commensali terrorizzati cercavano di mettersi in salvo.
Gli esperti di sicurezza consigliano ai viaggiatori di non indossare orologi o gioielli costosi ed evitare i luoghi bui e deserti: questa raccomandazione vale per tutti i centri, piccoli e grandi che siano. Non solo, ma i turisti dovrebbero sempre farsi una copia fotostatica del passaporto e comunque continuare a stare all'erta quando si torna a casa di notte e nemmeno lasciare le bevande incustodite.
Il Messico conta una media di 28 omicidi ogni 100 persone e secondo il rapporto della Global Initiative against Transnational Organised Crime, è il quarto paese più criminale al mondo e il secondo più pericoloso delle Americhe. Nel 2021, dopo la crisi del Covid19, i tassi di omicidi, legati principalmente alla criminalità organizzata e ai reati politici, hanno continuato ad aumentare. Al punto che quest'anno il governo francese ha raccomandato ai viaggiatori in Messico "particolare vigilanza" in quanto "gli atti di violenza rientrano nella delinquenza di diritto comune (aggressioni a mano armata, furti, truffe) o possono essere collegati al traffico di droga e alla criminalità organizzata". In particolare viene suggerito di evitare alcune zone, come la Bassa California settentrionale, Chihuahua, Sinaloa, Veracrus, la regione sud-occidentale dello stato di Jalisco, Piedras Negras, Toluca, Naucalpan e le città di Tijuana, Acapulco, Ciudad Victoria e Ciudad Juarez.
I tour operator sostengono invece che le località turistiche messicane non sono più pericolose rispetto ad altre mete, e che basta seguire regole di buonsenso.
Ad esempio, l'indice Numbeo sulla criminalità assegna al Messico un tasso del 54,42% uno dei più bassi dell'area dell'America latina e addirittura inferiore rispetto a quello della Francia che è al 55,3% (l'Italia è al 46,86%).