AGI - Dopo la tappa in India, Giorgia Meloni oggi e domani sarà negli Emirati Arabi Uniti. Il primo incontro questa mattina è stato con il ministro dell'Industria e della tecnologia avanzata e presidente designato della Cop28, Sultan Al Jaber. È stato l'uomo forte degli Emirati Arabi ad accogliere all'aeroporto di Abu Dhabi la premier che era accompagnata dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Al Jaber è anche l'amministratore di Adnoc (Abu Dhabi National Oil Company) che domani firmerà con Eni un accordo di cooperazione che coprirà molteplici ambiti della transizione energetica. Eni - domani sarà presente anche l'amministratore delegato Claudio Descalzi - è negli Emirati Arabi Uniti dal 2018 nei settori dell'esplorazione, sviluppo e produzione di idrocarburi, nella raffinazione, nel trading e nella chimica. Con una produzione di 60mila barili di olio equivalente al giorno (kboed), è tra i maggiori operatori internazionali nel Paese.
Il presidente del Consiglio vedrà anche il presidente degli Emirati Arabi Uniti, sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Saranno firmati a seguito dell'incontro una dichiarazione d'intenti sul partenariato strategico e una dichiarazione sulla cooperazione rafforzata nell'ambito della Cop28. Al di là del rilancio della cooperazione a tutti i livelli, l'obiettivo della visita della premier negli Emirati arabi è ricucire il legame tra i due Paesi che si erano deteriorati per la vicenda Alitalia-Etihad e per la decisione presa dall'allora presidente del Consiglio Conte (l'ultimo premier italiano a recarsi nel Paese del Golfo) di revocare le autorizzazioni all'export di missili verso l'Arabia saudita e gli Emirati Arabi Uniti. A raffreddare i rapporti è stata anche la chiusura della base militare italiana nel Golfo.
Dopo la visita del ministro della Difesa Guido Crosetto dello scorso 7 febbraio, ora è dunque la premier a riallacciare i fili del dialogo tra Roma e Abu Dhabi. Per rendere stabile la collaborazione in tutti i settori, con particolare riferimento a quello energetico, ambientale e della difesa. Tra i due Paesi c'è poi una forte cooperazione dal punto di vista scientifico (negli Emirati Arabi Uniti ci sono numerosi ricercatori italiani) ed economico considerato che nel paese sono presenti oltre 600 imprese italiane.
"È importante il rilancio del partenariato strategico - ha sottolineato Tajani -. Qui ci sono anche tante opportunità per le nostre imprese, anche nei settori innovazione e agroalimentare. Sicurezza energetica e alimentare sono una nostra priorità". Il responsabile della Farnesina avrà questa sera una cena di lavoro con il ministro degli Esteri emiratino, sceicco Abdellah bin Zayed al Nahyan.
Dall'inizio della legislatura il presidente del Consiglio punta ad accreditare l'Italia come partner strategico sul piano industriale, anche nell'ottica di un rilancio dell'economia del nostro Paese. Oggi ha commentato su twitter il "record storico di occupati": "il valore più alto da gennaio 2004. L'Italia che produce, che crea ricchezza e posti di lavoro non si è mai arresa, nemmeno di fronte alla difficoltà - ha osservato -. Una Nazione che riparte, nonostante ci fosse chi puntava sulla sua disfatta. Ora al lavoro per migliorare i dati sull'occupazione giovanile, incentivando misure come la decontribuzione per gli under 36 fatta in legge di bilancio. Avanti così", ha concluso.