AGI - A quasi un anno dall'invio delle truppe russe in territorio ucraino, senza significative vittorie da rivendicare e dopo la sfida della visita di Joe Biden ieri a Kiev, il presidente Vladimir Putin si è presentato davanti all'Assemblea federale con un atteso discorso, in cui ha ribadito punto per punto le sue ragioni per l'uso della forza, le accuse all'Occidente che vuole distruggere strategicamente la Russia, e ha rilanciato l'allarme nucleare.
La notizia vera arriva verso la fine delle quasi due ore di discorso, tenuto nella cornice del Gostiny Dvor, vicino alla Piazza Rossa: la Russia sospende, ma non straccia, la sua partecipazione al Trattato New Start con gli Usa sul contro degli armamenti, mette in servizio da combattimento nuovi sistemi strategici e avverte che potrebbe riprendere i test nucleari.
Il trattato New Start
Il New Start è l'ultimo grande trattato nucleare rimasto con gli Stati Uniti, prorogato all’inizio della presidenza Biden fino al 2026 per mantenere un controllo reciproco dei limiti ai rispettivi arsenali strategici, i missili nucleari a lungo raggio. "Sono costretto ad annunciare che, a partire da oggi, la Russia sospende la sua partecipazione al Trattato di riduzione delle armi strategiche", ha detto Putin parlando non solo ai parlamentari ma ai vertici militari, spirituali ed economici del Paese.
Il leader russo, senza citare prove, ha denunciato che alcune persone a Washington pensano di riprendere i test nucleari e che quindi la Russia deve essere pronta a fare altrettanto, se necessario. "Certo, non lo faremo per primi", ha assicurato, avvertendo che "nessuno deve illudersi che la parità strategica globale possa essere distrutta". "Una settimana fa, ho firmato un decreto per mettere in servizio i nuovi sistemi strategici terrestri. Ficcheranno il naso anche lì?", ha proseguito Putin che di fatto rimanda indietro alla Nato le richieste di riprendere le ispezioni ai reciproci arsenali, sospese dallo scoppio della pandemia di Covid.
La Russia e gli Stati Uniti - accusati da Putin di aver "imbottito" il pianeta di basi militari - hanno ancora vasti arsenali di armi nucleari rimasti dalla Guerra Fredda. Sono di gran lunga le più grandi potenze nucleari, detenendo insieme il 90% delle testate nucleari del mondo.
Blinken: "Un annuncio deludente e irresponsabile"
“L'annuncio della Russia di sospendere la sua partecipazione all'accordo New Start è molto deludente e irresponsabile", ha commentato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Gli ha fatto eco il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: "Con la decisione di oggi sul New Start, tutta l'architettura mondiale di controllo degli armamenti viene smantellata. Incoraggio fortemente la Russia a riconsiderare la sua decisione e a rispettare gli accordi esistenti".
La guerra russo-ucraina
La maggior parte del discorso sullo stato della nazione, principale appuntamento politico in Russia ma che non si teneva dal 2021, è stato dedicato all'Ucraina: alla situazione sul campo, alle promesse di pace e sviluppo per le nuove regioni annesse e per le famiglie dei caduti, alle rassicurazioni sulla tenuta dell'economia e ai ringraziamenti al popolo russo che "sostiene l'operazione" militare.
Parlando sotto un grande emblema con l'aquila bicefala e fiancheggiato dal tricolore russo, Putin ha promesso di continuare la guerra fino al raggiungimento degli obiettivi. Ha continuato poi a giustificare il conflitto, sostenendo che "è stato l'Occidente a volerlo" e ha rispolverato la narrativa dello scontro con i valori stessi dell'Occidente, dove "la pedofilia è diventata la norma".
"Il popolo ucraino è diventato ostaggio del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali, che hanno occupato questo Paese in senso politico, militare ed economico", ha ribadito Putin, avvertendo che in questo modo "si vuole trasformare un conflitto locale in un confronto globale". "Reagiremo di conseguenza, perché è in gioco l'esistenza stessa del nostro Paese", ha avvertito il leader del Cremlino che nel lungo discorso ha anche lanciato un avvertimento ai "traditori" della patria, ai russi fuggiti all'estero o che collaborano con Kiev: "Saranno perseguiti dalla legge, ma non ingaggeremo una caccia alle streghe".
Putin: "Sconfiggere la Russia è impossibile"
Putin non ha mai fatto riferimento alla missione a Kiev di Biden e probabilmente la risposta alla storica visita di ieri va vista nella decisione del ministero degli Esteri di convocare l'ambasciatrice americana a Mosca, per protestare contro il "crescente coinvolgimento degli Stati Uniti a fianco del regime di Kiev" e chiedere il "ritiro dal Paese delle truppe Usa-Nato". "Sconfiggere la Russia", ha poi garantito Putin, "è impossibile. La Russia risponderà a qualsiasi sfida, siamo un popolo unito, la verità è dalla nostra parte".
Meloni: "Da Putin solo propaganda"
Da Irpin, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato le parole del leader del Cremlino: "Da Putin solo propaganda la verità è che c'è un invasore e l'altro che si difende".